martedì 20 febbraio 2018

La consapevolezza della morte rende felici?

Da Tpi.it


Si chiama We Croak e ed è funzionale a imparare ad apprezzare ogni singolo momento della vita.

19 feb 2018


Tutti i giorni ci lasciamo sopraffare da pensieri negativi, ci lamentiamo per piccole cose che non hanno poi così tanta importanza, ci facciamo prendere dall’invidia, dall’ansia, ci arrabbiamo spesso: dimenticandoci che la vita è unica, sacra e preziosa e per questo dobbiamo cercare di essere grati per quello che abbiamo e di godercela.

Per arrivare a questa consapevolezza, in Buthan, considerato il “regno” buddista sull’Himalaya orientale, gli abitanti seguono un proverbio che recita: “Per essere felici bisogna contemplare la morte cinque volte al giorno”.

Sulla base di questa filosofia la pubblicitaria 35enne di Brooklyn Hansa Bergwall e lo sviluppatore Ian Thomas hanno creato l’app We Croak, che invia cinque volte al giorno notifiche per ricordarci che potremmo morire in qualsiasi momento.

L’applicazione manda un promemoria con una citazione legata alla morte, a volte cupa e a volte incoraggiante, per ricordare ai suoi utenti di apprezzare il dono della vita.
Nella cultura bhutanese questa tecnica funziona, tanto che il paese è in cima alle classifiche sul tasso di felicità.

Questo piccolo regno di monaci ha creato anche un indicatore apposito: la felicità interna lorda, un indice che sulla falsariga del prodotto interno lordo (Pil), calcola il livello del benessere di un paese.

Ci sono ricerche che lo dimostrano: gli abitanti del Bhutan pensando alla morte così spesso sono più grati e felici.

Gli psicologi Nathan DeWall e Roy Baumesiter dell’università del Kentucky, con il loro studio condotto nel 2007 ,hanno concluso che “la morte è un avvenimento psicologicamente devastante e minaccioso ma, quando le persone la contemplano, la reazione immediata è quella di andare alla ricerca di pensieri felici”.

Ci sono ricerche che lo dimostrano: gli abitanti del Bhutan pensando alla morte così spesso sono più grati e felici.

Gli psicologi Nathan DeWall e Roy Baumesiter dell’università del Kentucky, con il loro studio condotto nel 2007 ,hanno concluso che “la morte è un avvenimento psicologicamente devastante e minaccioso ma, quando le persone la contemplano, la reazione immediata è quella di andare alla ricerca di pensieri felici”.

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