Da Focus
Homo sapiens: la (nuova?) storia dell'uomo
di Marco Ferrari, 15 gen 2020
di Marco Ferrari, 15 gen 2020
Negli ultimi anni l'età della nostra specie è stata rivista e chiarita: dove e come è nato l'Homo sapiens è ora più chiaro.
I libri di testo spiegano che la nostra specie (Homo sapiens) è nata in Africa, nella zona che va dall'Etiopia alla Tanzania, circa 200.000 anni fa. Nuove scoperte ed esami più approfonditi dei fossili esistenti, oltre che analisi di materiale genetico delle popolazioni attuali, stanno però aiutando a riscrivere parte di questa storia. Per esempio, un fossile ritrovato in Marocco, a Jebel Irhoud, è stato datato a circa 300.000 anni fa: la forma del cranio farebbe sospettare che si tratti di Homo sapiens. Se il fossile appartenesse a uno dei nostri lontanissimi antenati, dovremmo riconsiderare non solo l'età della nostra nascita, ma anche e soprattutto il luogo di origine. Non più Africa orientale, quindi, ma settentrionale. Tuttavia, non tutti i paleoantropologi sono d'accordo nel ritenere quel fossile così importante da sconvolgere un dato di fatto considerato acquisito, come la data di nascita delle nostra specie.
Quanto al luogo, una nuova ipotesi rende la nostra culla ancora più sfumata: l'ipotesi del "multiregionalismo africano" suggerisce che la nostra specie sia nata dalla confluenza di varie popolazioni di Homo sapiens arcaico, che hanno contribuito in misura maggiore o minore al nostro Dna. Le popolazioni stesse erano presenti un po' in tutta l'Africa e non in un luogo limitato, e gli spostamenti continui dei nostri antenati hanno contribuito al rimescolamento dei geni.
Nuove ipotesi a parte, una certezza c'è: l'uscita definitiva dall'Africa della nostra specie (preceduta da altre, sempre del genere Homo, come Homo erectus) è avvenuta circa 70-60.000 anni fa. Da allora gli uomini moderni hanno colonizzato tutti i continenti nel giro di poche migliaia di anni. Dapprima l'Asia, poi l'Australia, l'Europa e infine, circa 16.000 anni fa, le Americhe.
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La breve storia del genere Homo:
55 MILIONI DI ANNI FA - Compaiono i primi primati.
8-6 MILIONI DI ANNI FA - I primi gorilla si evolvono. Più tardi, gli antenati degli scimpanzè e quelli dell'uomo divergono.
7 MILIONI DI ANNI FA - Sahelanthropus tchadensis, scoperto in Ciad. Sebbene sia antecedente alla separazione della linea evolutiva dell’uomo (circa 6 milioni di anni fa), rappresenta la prima testimonianza di un ominide in grado di camminare su due gambe.
5,8 MILIONI DI ANNI FA - Orrorin tugenensis, il più antico antenato dell'uomo che camminava abitualmente sulle gambe. I suoi resti trovati in Kenia, e in particolare un femore, hanno una struttura che ha fatto ipotizzare agli scienziati che fosse abituato a muoversi su due gambe, anche se era in grado di arrampicarsi.
5,5 MILIONI DI ANNI FA - Compare il genere Ardipithecus. Condivide alcuni tratti con gli scimpanzé e i gorilla, vive nella foresta. Usava 2 zampe sul terreno e tutte e 4 quando si muoveva sui rami.
Il ritrovamento più importante è quello di Ardi, un esemplare femmina di Ardipithecus ramidus vissuto 4,4 milioni di anni fa.
4 MILIONI DI ANNI FA - Fanno la loro comparsa gli australopitechi. Il loro cervello è già più grande di quello di uno scimpanzé - con un volume di 400/500 cm3. Sono i primi antenati a vivere nella savana.
Se, come sostengono le più attuali teorie paleoantropologiche, lo sviluppo del cervello iniziò “dai piedi”, ossia dal modo di camminare, le orme fossili trovate provano che già circa 3,6 milioni di anni or sono i piedi degli ominidi (forse quelli della specie Australopithecus afarensis) erano più simili a quelli dell’uomo attualedi quelli di Ardipithecus.
3,2 MILIONI DI ANNI FA - È l'epoca in cui vive Lucy, la celebre donna scimmia (A. afarensis) scoperta in Etiopia dal paleoantropologo americano Donald Johanson. Manca delle estremità inferiori, ma le ossa delle gambe e il bacino dimostrano che la stazione eretta fa era acquisita: gli ominidi si muovevano quasi sempre in quella posizione, non solo per alcuni tratti.
2,9 MILIONI DI ANNI FA - Secondo le teorie più accreditate, l’albero dell’evoluzione a quell’epoca si divise in due rami principali. Nel primo fanno parte alcune specie di ominidi - come Paranthropus aethiopicus (vissuto nelle attuali Etiopia e Tanzania), muniti di mascelle possenti per triturare cibi vegetali coriacei, come le noci e le radici per esempio. Vivono nei boschi e nelle praterie. E si estinguono 1,2 milioni di anni fa.
Negli ominidi appartenenti al secondo ramo, come Australopithecus africanus, la dentatura e le mascelle rimasero invece leggere, ma si sviluppò la scatola cranica. Gli scienziati concordano nel riconoscere a questo secondo ramo il ruolo di progenitore del genere Homo, cioè quello cui apparteniamo noi.
2,1 MILIONI DI ANNI FA - Compare il genere umano, con la specie dell'Homo habilis. Aveva una scatola cranica più sviluppata degli ominidi che l’avevano preceduto, ma mascelle relativamente meno potenti, perché la sua dieta era diventata onnivora: comprendeva cioè una buona base di carne, che si procurava facendo lo “spazzino”, cioè scacciando iene e altri predatori dalle carcasse degli animali morti, spesso agendo in gruppo con altri simili. I suoi utensili di pietra servivano soprattutto a rompere le ossa per mangiare il midollo, un cibo molto nutriente.
H. habilis è stato a lungo considerato il primo membro della linea evolutiva di Homo, ma una serie di nuovi ritrovamenti ha cambiato le carte in tavola.
2 MILIONI DI ANNI FA - Prime evidenze di Homo ergaster, in Africa, con un volume del cervello di 850 cm3.
1,8-1,5 MILIONI DI ANNI FA - Homo erectus si trova in Asia. È il primo vero cacciatore-raccoglitore, e anche il primo ad aver migrato dall'Africa in gran numero. Aveva una dimensione del cervello di circa 1000 cm3.
1,6 MILIONI DI ANNI FA - Primo uso sporadico del fuoco. È ancora un'ipotesi, suggerita da sedimenti scoloriti trovati in Kenya. Prove più convincenti di strumenti di legno e pietra carbonizzati si trovano in Israele e risalgono però a 780.000 anni fa.
Con l’inizio della cultura acheuleana, si iniziò a lavorare simmetricamente i ciottoli su entrambe le facce e a sagomarli con maggior precisione con l’ausilio di strumenti di legno o di osso.
600.000 ANNI FA - Homo heidelbergensis vive in Africa e in Europa. Ha una capacità cranica simile a quella degli esseri umani moderni.
500.000 ANNI FA - Risalgono a quel periodo i resti più antichi e conosciuti di rifugi costruiti appositamente. Sono capanne di legno ritrovate vicino a Chichibu, Giappone.
400.000 ANNI FA - I primi esseri umani cominciano a cacciare con lance.
500.000 ANNI FA - Compaiono i Neanderthal (Homo neanderthalensis). Alcuni articoli scientifici affermano che la separazione tra uomo di Neanderthal e la nostra specie risalga a circa 800.000 anni fa. Li ritroviamo in tutta Europa dalla Gran Bretagna ad ovest all'Iran, a est. Si estingueranno - non è chiara la responsabilità della nostra specie, Homo sapiens - 40.000 anni fa circa.
400.000 ANNI FA - In Asia si diffondono alcune specie di Homo, come l'uomo di Denisova (non ha ancora un nome scientifico) in Asia centrale e - per ora - due specie di piccole dimensioni nel sud est asiatico: Homo floresiensis e Homo luzonesis, rispettivamente sull'isola di Flores (Indonesia) e Luzon (Filippine).
200.000 ANNI FA - La nostra specie Homo sapiens appare sulla scena - e poco dopo inizia a espandersi in Africa. Un ritrovamento in Marocco farebbe risalire le prime forme umane a 300.000 anni fa. I più antichi resti umani moderni sono due crani trovati in Etiopia che risalgono a questo periodo.Il volume medio del cervello umano è di 1.350 cm3.
170.000 ANNI FA - Risale a questo periodo la “Eva mitocondriale”, l’antenato comune femminile determinato dalla comparazione del Dna mitocondriale, trasmesso sempre dalla madre, di individui di varie etnie o regioni.
150.000 ANNI FA - Probabilmente gli uomini parlano. Alcune conchiglie usate come gioielli e risalenti a 100.000 anni fa potrebbero essere un segnale che gli esseri umani fossero in grado di sviluppare discorsi complessi e ricorrere al simbolismo.
140.000 ANNI FA - Prime prove di commercio a lunga distanza.
110.000 ANNI FA - Prime perle - a base di gusci d'uovo di struzzo - e gioielli.
70.000 DI ANNI FA - L'uomo anatomicamente moderno esce dall'Africa e inizia la sua espansione in tutto il mondo. Prima in Asia-Australia (dove giunge 50.000 anni fa), poi in Europa, dove arriva circa 45.000 anni fa.
50.000 ANNI FA - È l'epoca del "Grande balzo in avanti": la cultura umana comincia a cambiare molto più rapidamente rispetto a prima; si seppelliscono i morti ritualmente; si creano abiti da pelli di animali; e si sviluppano tecniche di caccia complesse.
35.000 ANNI FA - In base ad alcuni ritrovamenti, risale a questo periodo la domesticazione dei cani. In passato si riteneva che l'amicizia tra cani e uomo fosse iniziata solo 10.000 anni fa.
33.000 ANNI FA - Risale a questo perioso la più antica arte rupestre. Gli artisti dell'età della pietra creano murales spettacolari a Chauvet in Francia, poi in altre grotte in Francia e in Spagna. Ci sono esempi anteriori meno complessi in Asia. Homo erectus si estingue in Asia - sostituito dall'uomo moderno.
15.000 ANNI FA - L'uomo moderno raggiungere le Americhe.
11.000 ANNI FA - L'agricoltura si sviluppa e diffonde. Nascono i primi villaggi.
5.500 ANNI FA - Finisce l'età della Pietra e inizia quella del Bronzo: gli uomini cominciano a fondere e lavorare rame e stagno, e li usano al posto degli strumenti di pietra.
5.000 ANNI FA - Primo scritto conosciuto.
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