di LUCA ATTIAS - Direttore Generale Sistemi Informativi Corte dei conti
La corruzione, l'inefficienza, la cultura della raccomandazione possono essere combattute anche con l'informatica ma la digitalizzazione è ostacolata proprio da questi 3 fattori.
È una situazione di stallo ("deadlock" come dicono gli anglosassoni) non è dettata solo dal buon senso ma anche dall'indicatore della correlazione tra il Digital Economy and Society Index (DESI, fonte UE) e la classifica dei Paesi meno corrotti (fonte Transparency International), che risulta essere superiore a 0,9, un valore che fa pensare che i due ranking siano quasi lo stesso ranking.
Pur non potendo parlare di causalità o di uno studio scientifico, tutto ciò ci porta senza ombra di dubbio ad affermare che se riuscissimo a recuperare posizioni nel DESI (Indice digitale, economico e sociale all'interno dell'UE) sviluppando una corretta politica del digitale in Italia, certamente la corruzione nel nostro Paese subirebbe un significativo ridimensionamento.
La politica deve quindi comprendere che oggi come oggi la civiltà di un Paese si misura anche dal grado di digitalizzazione raggiunto e che nell'attuazione del digitale (e non nella produzione normativa) si trovano le leve per produrre un vero cambiamento. Forse proprio così scopriremo che, come diceva Nelson Mandela, "Sembra sempre impossibile, finché non viene fatto".
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