domenica 16 ottobre 2016

L'Intelligenza Artificiale ora compone musica...



L'hanno realizzata i ricercatori del Sony Research Laboratory e il compositore francese Benoît Carré grazie a un software in grado di "apprendere" e comporre spartiti

di Marta MANZO, 25 set 2016

A sentirla è un'orecchiabile canzone pop che ricorda la musica dei Beatles, ma dietro non c'è il quartetto di Liverpool. Si chiama "Daddy's car" ed è la prima canzone interamente composta con l'intelligenza artificiale. L'esperimento è riuscito al Sony Csl Research Laboratory, grazie a un sistema di software chiamato Flow Machines.

I ricercatori hanno impostato un enorme database, con circa tredicimila spartiti di differenti stili e compositori: dentro c'è molto jazz, pop, ma anche tanti brasiliani e classici cantautori americani. Quindi, hanno utilizzato "Flow composer", uno strumento di intelligenza artificiale basato sull'apprendimento automatico. Questo software è una specie di assistente intelligente che aiuta a comporre nuove canzoni, in qualsiasi stile, sia in modalità automatica, sia in modo interattivo, e a creare nuove armonie. Consente anche di modificare le melodie o, basandosi su uno spartito, di comporre come se si stessero suonando strumenti diversi. Basta selezionare stile e lunghezza della pista e si può cominciare a comporre.


Per "Daddy's Car" i ricercatori si sono affidati al cantante e compositore francese Benoît Carré: è stato lui a scegliere lo ''stile Beatles" degli anni '60 e il sistema ha generato melodia e armonia, mentre al compositore è rimasto di scrivere il testo. Quindi, con un altro sistema chiamato Rechord, Carré ha miscelato altri frammenti audio con lo spartito ottenuto. Infine, ha terminato la produzione e mixato. E il risultato è in tutto e per tutto simile a una ben più celebre "All you need is love".

Il giovane autore è ancora al lavoro e ha già creato un'altra canzone, pescando stavolta nel contenitore dei cantautori americani, che contiene spartiti di compositori come Cole Porter, George Gerswhin, Duke Ellington. Con la stessa tecnica, anche qui scrivendo le parole, ha dato luce a "Mr. Shadow".



La musica composta dall'intelligenza artificiale è un esperimento interessante, pur con i suoi limiti. Ci suona familiare e potrebbe aprire nuove frontiere alla composizione, ma è senz'anima, come la macchina che l'ha generata


di Ernesto ASSANTE, 25 set 2016



LENNON e McCartney possono essere sostituiti dall’intelligenza artificiale? Anzi, i compositori, gli autori, i musicisti, possono essere rimpiazzati da macchine creative? La risposta tecnica è sì, la potete ascoltare nel brano ''impostato'' da Benoit Carnet e creato dal software Flow Machines: Daddys' Car. La risposta critica è ''sì, se le canzoni composte dalle macchine sono belle''. La risposta è anche ''no, perché Lennon & McCartney li abbiamo già avuti''. Insomma, se ci si concede un po' di equilibrio, la risposta corretta dovrebbe essere ''dipende''.

Brian Eno, ad esempio (ma ci sono molti altri artisti che hanno lavorato negli ultimi sessant'anni sulla stessa frontiera) ha ampiamente teorizzato e lavorato attorno alla ''generative music'', musica generata da macchine con un piccolo intervento umano, anzi ha costruito buona parte delle sue opere musicali sul rapporto tra uomo e macchina e sulla possibilità che la musica si crei da sola attraverso le macchine. Flow Machines prova ad applicare le stesse teorie alla canzone, che è materia profondamente diversa e che, fino ad oggi, ha richiesto un fortissimo rapporto con l’autore e un rapporto ancora più forte con l’interprete. Il rapporto tra macchine e creatività è stato fondamentale per lo sviluppo della musica del nostro secolo, le macchine sono servite per creare musiche che non esistevano prima, suoni che hanno aperto mondi completamente nuovi e che hanno dato modo a milioni di musicisti e compositori di creare, a loro volta altre musiche e altri suoni, dando corpo a idee e spazio all’immaginazione. E' questo il caso in questione? Beh, si tratta di un esperimento, in parte riuscito, in parte no, certamente interessante e curioso, un'eccellente dimostrazione delle possibilità della composizione automatica.

Musica senz'anima? Certamente sì, non può averla, non vuole averla, non l'avrà. Sarà un altro tipo di musica, sarà brutta o bella, affascinante e insulsa, inutile o necessaria quanto la musica ''umana''? Non siamo in grado di dirlo oggi, possiamo dire però che fin quando si limiteranno a replicare cose che siamo in grado di fare da soli, sarà sostanzialmente inutile. 
Ma ci servono davvero dei compositori automatici? Beh, avere dell'arte in più non fa mai male, perchè per rendere questo mondo migliore ci servono compositori di ogni genere, ci serve la musica, la creatività, la melodia, non ne possiamo fare a meno. Se i compositori automatici sapranno scrivere bella musica
ben vengano, saranno migliori di altri compositori automatici o umani che ne scrivono di brutta. Se invece si limiteranno all'ovvio o al brutto, beh, saranno in ottima compagnia di tanti compositori umani, alcuni dei quali sia in passato sia oggi sono riusciti anche ad ottenere grande successo.

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