Ma quale crisi? Il top management italiano non rinuncia alle comodità in trasferta. Il 95% non accetta sistemazioni inferiori alle 4 stelle.
Roma, 3 lug 2014
Il manager italiano non rinuncia a viaggiare per lavoro e, nonostante budget per le trasferte ridotti rispetti al passato, non rinuncia ai comfort e al divertimento. Secondo l’ultima ricerca dell’Osservatorio sul Business Travel di HRS, il global hotel solutions provider leader in Europa per i viaggi d’affari, i manager e i top delle aziende rinunciano a volare e/o spostarsi in business class ma dormono solo in hotel a quattro o cinque stelle (o superiori). Secondo l’analisi condotta dal centro studi HRS con un focus group composto da 100 travel manager delle principali aziende italiane, i manager e top manager del bel Paese non rinunciano alle comodità in viaggio. Il 75% dorme solo in hotel a 4 stelle e il 20% accetta solo camere a 5 stelle o superiori. Solo il 5% accetta sistemazioni di categoria inferiore.
Dati che sembrano stridere con il rigore imposto dalla crisi ma che trovano conferma nelle richieste di chi va in trasferta: il 12% esige il pick up da e per l’aeroporto con auto privata, il 18% chiede la possibilità di accedere a palestre, piscine ed eventualmente spa, il 17% vuole il wifi, il 18% chiede di prenotare strutture con servizi ristorazione e bar disponibili fino a tarda notte e/o opta per soluzioni vicine ai principali luoghi di intrattenimento della città e l’8% chiede preventivamente un hotel con sale per fumatori. Solo il 27% è preoccupato circa l’economicità della stanza, la distanza dal luogo dell’incontro e l’early check-in.
L’Osservatorio HRS ha inoltre chiesto quali fossero le destinazioni italiane e internazionali in grado di coniugare al meglio l’attività ricreativa con la produttività del business. In Italia spopola Roma che supera Milano (2) e Firenze (3). Seguono Torino, Genova, Napoli, Cagliari e Bari. Chiudono la classifica Venezia e Palermo.
(Dati ed elaborazione: Osservatorio HRS sul Business Travel)
Per quanto riguarda l’estero spicca su tutte Miami, seguita da News York e Mosca. Buoni piazzamenti per Dubai (4), Londra (5) e Barcellona (6). Chiudono la classifica Amsterdam, Parigi, Johannesburg e Berlino.
Per quanto riguarda il sesso dei viaggiatori, il business travel risulta purtroppo ancora un “affare” per soli uomini. Stupisce infatti la forbice percentuale tra uomini e donne: 85% i primi, solo il 15% per le seconde.
Per il top management impegnato in trasferte di lavoro importanti la durata media del viaggio è di 2,5 giorni. Insomma la crisi chiede rigore ma non si rinuncia alla comodità. Viaggiare per lavoro e la tradizionale stretta di mano sono essenziali per crescere e costruire rapporti duraturi. Contatto visivo e fisico sempre più rilevante come testimoniato dall’ultimo dato rilasciato dall’Osservatorio HRS che dimostra come ci sia una scarsa fiducia nelle nuove tecnologie di comunicazione (es. conference call, skype ecc): per i 230 travel manager intervistati la tecnologia ha ridotto il volume delle trasferte di lavoro di solo il 12%.
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