Da LaRepubblica.it
Il mistero della vista: guarda il disco, quale colore vedi?
di Matteo Marini
13 giu 2014
Osservate il disco che gira, nel video sotto all'articolo: sullo sfondo compaiono degli archi colorati.
Sì, ma di quale colore?
Ognuno di voi avrà una risposta diversa perché, da individuo a individuo, il colore percepito cambia.
Il disco di Benham non è propriamente un'illusione ottica, piuttosto un esempio di quanto sia complesso e ancora poco conosciuto il meccanismo di visione dei colori.
La spiegazione che la scienza ha fornito finora di questo fenomeno infatti è piuttosto incerta.
Noi vediamo i colori grazie alla "macula", la zona centrale della retina nella quale sono maggiormente concentrati i coni.
Questi recettori sono divisi in tre tipi: quelli sensibili al rosso, al verde e al blu. I coni di diversi tipi hanno risposte diverse quando vengono sollecitati e anche tempi di "latenza" diversi.
Cioè è come se continuassero a inviare il segnale al cervello anche dopo il termine dell'impulso (succede per esempio con il sole o con una fonte luminosa quando continuiamo a vedere davanti a noi una macchia di luce dopo che abbiamo distolto lo sguardo).
Quando vediamo bianco (il fondo del disco di Benham per esempio) tutti e tre i tipi di coni si attivano (rosso più verde più blu dà bianco).
Il passaggio velocissimo del disco nero lo copre ma i diversi tipi di coni si "spengono" con tempi differenti lasciando una specie di traccia: il colore.
Ma perché ognuno di noi ne vede uno diverso?
La spiegazione a questo sta probabilmente nel comportamento del nostro apparato visivo che (come la retina) ha sottili differenze fisiche e risposte differenti per ogni individuo
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