martedì 20 aprile 2021

Smartworking: spese e retribuzioni per il lavoro da casa...

 Da Il Post

Bisogna pagare di più chi lavora da casa?


Certe spese non ci sono (la benzina, il caffè al bar, la metro) ma altre (le bollette, i caffè a casa, la carta igienica) aumentano: nei Paesi Bassi si è fatto qualcosa

14 ott 2020

Nei Paesi Bassi i dipendenti pubblici riceveranno quest’anno un bonus di 363 euro che, come ha spiegato RTL Nieuws, è una forma di compensazione per le maggiori spese domestiche a cui si deve sottoporre chi, per via della pandemia da coronavirus, deve lavorare da casa. Altri paesi stanno pensando di fare qualcosa di simile e, con ogni probabilità, è qualcosa di cui si parlerà anche in Italia, dividendo chi ritiene che il lavoro da remoto comporti maggiori spese domestiche e chi invece pensa che permetta di guadagnare tempo e risparmiare soldi, e che quindi non serva nessun bonus.

Il bonus per i dipendenti pubblici olandesi che lavorano da casa – e continueranno a farlo, visto il nuovo parziale lockdown appena deciso – è arrivato durante le negoziazioni del nuovo contratto collettivo ed è una diretta conseguenza di uno studio fatto da NIBUD, un istituto nazionale che «fornisce informazioni e consigli di carattere finanziario per famiglie» ed è in parte finanziata anche dal governo.

A luglio NIBUD aveva stimato che lavorare da casa costasse in media due euro al giorno in più a ogni lavoratore, quindi – senza contare sabati e domeniche – un po’ più di 40 euro al mese e circa 500 euro l’anno. La stima era stata fatta prendendo in considerazione i consumi energetici, idrici e di gas, i caffè e le altre bevande consumate, “l’ammortamento di sedia e scrivania” e anche l’uso di carta igienica. In altre parole, tutte le cose il cui consumo aumenta quando si passano a casa le 40 ore circa che si trascorrerebbero al lavoro.

Con riferimento alle cifre di NIBUD, RTL Nieuws ha parlato di calcoli secondo i quali «chiunque beva sei tazze di tè o caffè al giorno, spende 70 centesimi», di un po’ più di un euro al giorno per il riscaldamento degli ambienti domestici in cui si lavora e anche di «0,025 euro al giorno per la carta igienica». Non sono invece stati calcolati i costi di computer, telefoni o altri strumenti più propriamente lavorativi perché quelli, nei Paesi Bassi così come in Italia, dovrebbero già essere previsti per chi lavora da casa.

– Leggi anche: I paesi che offrono un visto per lavorare da remoto

A chi propone di pagare di più chi lavora da casa, si contrappone chi sostiene che non sia necessario perché lavorando da casa si risparmia. Nei Paesi Bassi questa è la posizione della AWN, un’associazione di datori di lavoro che ha fatto notare come certe aziende continuano nonostante tutto a sostenere spese di altro tipo, per esempio per le auto o i telefoni aziendali. Com’è ovvio, comunque, è un discorso che è molto difficile affrontare in termini generali, senza considerare le differenze che esistono tra un lavoro e l’altro, e quindi tra un lavoratore e l’altro.

Di forme di compensazione per le spese sostenute lavorando da casa – o per regolare meglio gli obblighi dei datori di lavoro verso la fornitura di strumentazioni adeguate per il lavoro da casa – si sta parlando, come ha scritto Reuters, anche in Spagna, in Germania e nel Regno Unito, ma nessun paese è per ora più avanti dei Paesi Bassi sulla questione.

Intanto, si discute anche di come le aziende stesse potrebbero o dovrebbero cambiare i “benefit” per i loro dipendenti: CNN, per esempio, ha citato casi di aziende che offrono servizi di lavanderia porta a porta (si manda qualcuno a casa del dipendente per prendere i vestiti sporchi e riportarglieli lavati) o anche maggiori offerte per i lavoratori con figli. Il Wall Street Journal, invece, ha raccontato come Microsoft stia pensando di aggiungere a Teams, software di chat e strumenti per la collaborazione in ambito aziendale, la possibilità di fare un “virtual commute“, che vorrebbe dire prendersi, prima e dopo il lavoro vero e proprio, un po’ di tempo per pensare con più calma alla giornata lavorativa che sta per iniziare e a quella appena finita: qualcosa di simile a quello che molti pendolari fanno (o facevano) andando e tornando dal lavoro.

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