Ha sensori e fili elettrici biocompatibili nella rete in cui scorre la linfa
23 nov 2015
Un fiore vero e proprio nell'aspetto se non fosse che la sua linfa è formata da circuiti elettrici e sensori. Si tratta della prima rosa bionica ottenute da Magnus Berggren, dell'università svedese di Linkoping, e descritta sulla rivista Science Advances.
L'elettronica organica e la biologia vegetale insieme per sfruttare e amplificare l’attività elettrica naturalmente prodotta dalle piante. L'esperimento apre un campo di ricerca nuovo con risvolti, per esempio, su una nuova generazione di celle solari oppure su sensori capaci di controllare la crescita delle piante.
I cavi inseriti nelle piante modificate non sono normali fili elettrici, ma sottilissimi filamenti di polimeri creati in laboratorio e capaci di crescere all'interno della rete dei vasi linfatici senza danneggiarli.
Lunghi fino a 10 centimetri, i filamenti sono in grado di trasportare segnali elettrici da e verso ogni punto della pianta. Ad esempio le foglie possono trasformarsi in una sorta di 'schermo' vegetale perchè ogni punto della loro superficie può essere sollecitato elettricamente in modo differente, in grado di cambiare colore a comando.
"Ora – ha affermato Berggren – possiamo davvero cominciare a parlare delle piante come 'centrali elettriche'. Possiamo ad esempio mettere sensori nelle piante e utilizzare l'energia fornita dalla clorofilla, produrre antenne verdi o materiali completamente nuovi”.
Anche Ove Nilsson, uno dei coautori della ricerca, ha sottolineato che “ora saremo in grado di influenzare la concentrazione delle varie sostanze nella pianta che ne regolano la crescita e lo sviluppo”.
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