Ideata dal programmatore Brian Robertson, poi diventato imprenditore e guru, fino ad ora è stata adottata da 300 grandi e piccole aziende, tra cui Zappos. C'è chi dice che sia la prossima rivoluzione e chi che si tratti di un flop
di Rosita Rijtano
4 feb 2016
Non avrai altro boss all'infuori di te.
Potrebbe essere il primo comandamento di Holacracy, in italiano Olocrazia: una nuova forma di organizzazione aziendale che punta a sostituire la tradizionale gerarchia, con un sistema ad autorità distribuita.
Via il superiore, via il subordinato. Livellata qualsiasi asimmetria, demolita la piramide. Si passa a una struttura composta da cerchi, dove ognuno diventa pienamente responsabile del proprio lavoro. Un approccio elaborato da Brian Robertson: programmatore statunitense che, stufo dei modi di operare sperimentati nelle imprese di cui era dipendente, nel 2001 ha deciso di fondarne una propria: la Ternary Software.
"È stato un laboratorio", ha scritto Robertson nel libro 'Holacracy: The new management system for a rapidly changing world', uscito nel giugno del 2015. "L'ho messa in piedi solo per dare risposta a un quesito che mi affliggeva: Che cosa impedisce alle persone di implementare un'idea? E, più in generale, di progettare ciò che credono di riuscire a fare meglio?". Per individuare la soluzione ha testato nella startup appena creata diversi modelli gestionali. C'è una breve parentesi sociocratica, che prevede politiche adottate in base a un consenso strutturato, poi abbandonata. A far breccia definitivamente nel cuore dell'informatico è invece la teoria degli oloni: parola coniata da un giornalista e scrittore ungaro-britannico, Arthur Koestler, per indicare qualcosa che è allo stesso tempo un intero e una parte. Da qui il nucleo fondante della filosofia Holacracy, con tanto di costituzione, in continua evoluzione. Procedendo per errori e tentativi, si è oggi arrivati alla versione 4.1. E a HolacracyOne, la compagnia che si occupa di svilupparne e diffonderne il verbo.
È il 2014, quando due aziende italiane che si occupano del trattamento di documenti e banconote nel mondo bancario - con sede a Bollengo e Ivrea - vengono acquisite dalla multinazionale statunitense ARCA. Da quattro mesi i 250 dipendenti stanno testando una nuova forma di organizzazione adottata dall'azienda: Holacracy. Un modello ideato dal programmatore Brian Robertson, dove scompare la tradizionale struttura verticistica. E non ci sono più capi. Al loro posto c'è un'architettura a cerchi che ha l'obiettivo di aumentare responsabilità e autonomia degli impiega.