E in effetti un po' elefantiaco questo gruppo americano lo è: con oltre 4mila miliardi di dollari in gestione, oltre due volte più del Pil italiano, BlackRock è infatti la più grande società di amministrazione del risparmio del mondo. Non esiste anfratto dei mercati finanziari globali dove non abbia le mani. Solo nella Borsa italiana, secondo i dati di Capital Iq, ha almeno 10 miliardi di euro attualmente investiti: questo fa di BlackRock il primo investitore estero nella Penisola. Da Telecom ad Atlantia, da Prysmian ad Azimut, dal Banco Popolare a Mps: è quasi impossibile trovare una società italiana che non abbia BlackRock tra i primi 10 soci. Una ragnatela fittissima. Spesso invisibile.



Il socio di tutti La presenza in Italia del fondo Usa è strutturale e di lunga data. Ma negli ultimi mesi, come ha spiegato in una recente intervista il managing director Mike Trudel, il fondo Usa ha deciso di aumentarla: «Piazza Affari ci piace per tanti motivi. Innanzitutto perché offre valutazioni convenienti. Inoltre perché l'Italia potrà beneficiare della ripresa economica negli Stati Uniti e in Cina, aumentando le esportazioni. In Italia, per di più, ci sono alcune storie aziendali interessanti».
Ed è così che BlackRock (come si vede nella grafica elaborata incrociando i dati di Consob, Capital Iq, Bloomberg e delle aziende interessate) si è comprato una buona parte di Piazza Affari. E continua, come dimostra la vicenda Telecom, ad acquistare. Le partecipazioni più rilevanti sono oggi in Azimut (5%), Atlantia (5,02%), Prysmian (intorno al 5%) e Ubi (4,94%). Ma con quote inferiori, BlackRock è presente ovunque. E questo non può che far piacere al nostro Paese: in un periodo in cui l'Italia ha bisogno di capitali esteri che credano nelle prospettive del Paese, è importante che il più grande gestore di fondi del mondo decida di mettere a Piazza Affari 10 miliardi di euro.

Elefante nella cristalleria Il problema è che a volte questo gigante ha attirato i riflettori delle Autorità per comportamenti quantomeno curiosi. Il caso più clamoroso è quello di Saipem: a fine gennaio, poco prima che la società del gruppo Eni lanciasse un allarme utili tale da causare un crollo del titolo in Borsa del 34%, BlackRock è riuscita a vendere un pacchetto di azioni Saipem pari al 2,3% del capitale. Con un tempismo incredibile, il fondo americano ha risparmiato 100 milioni di euro di perdite. Facendo sorgere più di un sospetto: clamorosa fortuna o clamoroso insider trading? La risposta arriverà dall'indagine Consob, che ormai è alle battute finali.
Ora, con Telecom, la vicenda è altrettanto clamorosa. Prima BlackRock comunica alla Sec americana (ma non all'Autorità italiana) di aver superato il 10% del gruppo telefonico. Poi prende in mano la calcolatrice e "rettifica", comunicando (questa volta alla Consob italiana) di essere arrivato "solo" al 9,97%. Il tutto mentre il titolo Telecom, proprio per questi «errori di calcolo», sale sull'ottovolante. Così la Consob è costretta ad aprire un'altra indagine, per potenziale manipolazione del mercato.

E non è la prima volta che la calcolatrice americana causa turbolenze a Piazza Affari. Nel 2011, quando UniCredit era alla vigilia dell'aumento di capitale, BlackRock comunica alla Consob di essere sceso sotto il 2% nella banca milanese. Apriti cielo: in Borsa il titolo UniCredit perde terreno. Peccato che, pochi giorni dopo, BlackRock rettifica: era solo un «errore di calcolo». In questo caso la Consob ha già avviato un iter sanzionatorio. Presto dovrebbe arrivare la multa.