Da DiarioDelWeb
Scienziati americani scoprono un nuovo organo. E’ il più grande del corpo umano e probabilmente è alla base dell’efficacia dell’agopuntura
di Stefania Del Principe, 28 mar 2018
Le scoperte della scienza non finiscono mai di stupirci.
Questa volta, in maniera quasi inaspettata, alcuni ricercatori sono riusciti a scoprire un organo completamente nuovo, del quale – fino a ieri – nessuno conosceva l’esistenza.
E ciò che fa più sorridere è che non è affatto piccolo, anzi, è il più grande del corpo umano.
Tutto ciò rappresenta una vera e propria rivoluzione nell’anatomia moderna.
Ecco cos’è e dove si trova secondo i ricercatori dell'Università di New York e dal Mount Sinai Beth Israel Medical Centre.
E’ ovunque
Il nuovo organo è stato ribattezzato con il nome di interstizio. Ma non lo dobbiamo immaginare come tutti gli altri, confinato in una zona specifica del corpo e con una dimensione ben determinata. L’interstizio, in realtà, è diffuso in ogni angolo del nostro organismo: sotto la pelle, nei tessuti che rivestono i polmoni, l’apparato digerente, i vasi sanguini e i muscoli.
Alla base dell’agopuntura?
Questo bizzarro organo è formato da particolari cavità – connessa una con l’altra – e piene di liquido. Tali cavità, tuttavia, prendono forma grazie alla presenza di elastina e collagene. La sua presenza potrebbe finalmente fornire una risposta a molte delle domande della moderna scienza: perché la pelle invecchia? Come fanno a diffondersi tumori e malattie degenerative? Ma, soprattutto, come è possibile che l’agopuntura funzioni?
Dov’è il tessuto connettivo?
Il motivo per cui è rimasto nell’ombra fino ai giorni nostri, nonostante le numerose ricerche scientifiche, è che parte di quest’organo era stato etichettato come tessuto connettivo. In realtà i metodi tradizionali che utilizzavamo per studiarlo – come l’esame al microscopio – non ci consentivano di vederlo come, in realtà, è davvero. Si pensava, infatti, che potesse trattarsi di un semplice tessuto denso e compatto.
Endomicroscopia confocale laser
Per fortuna, oggi la scienza ha a disposizione anche tecniche e strumentazioni innovative come la endomicroscopia confocale laser (CLE). Si tratta di un nuovissimo prodotto nato allo scopo di visualizzare le immagini della mucosa gastrointestinale in tempo reale e ad alta magnificazione. Attraverso questo, si possono vedere i tessuti vivi direttamente dentro il corpo, senza dover fare prima un prelievo.
Sorpresa!
Generalmente alcuni medici utilizzano la CLE nei pazienti malati di tumore, qualora debbano essere sottoposti a chirurgia per rimuovere o il pancreas o il dotto biliare. E proprio grazie a quest’utilizzo è stato possibile osservare la presenza di un organo sconosciuto: l’interstizio. Una volta compreso che nel nostro organismo c’era qualcosa di «anomalo», gli studi sono proseguiti anche in altre zone del corpo. E da lì gli scienziati si sono trovati di fronte a una vera e propria sorpresa.
Un organo complesso
La reale struttura dell’interstizio è stata evidenziata successivamente (quasi) in ogni angolo del corpo sottoposta a movimenti e pressioni. Forse è proprio la sua incredibile complessità di funzionamento ed estensione che gli ha permesso di essere promosso a organo. ««Questa scoperta ha il potenziale per determinare grandi progressi in medicina, inclusa la possibilità di usare il campionamento del fluido interstiziale come potente strumento diagnostico», ha dichiarato Neil Theise, docente di patologia all'Università di New York.
Tumori e interstizio
A detta dei ricercatori, il fluido contenuto all’interno dell’interstizio – e il relativo movimento – potrebbe spiegare perché i tumori si diffondono così velocemente quando invadono tale organo. Pare infatti che esso sia in qualche modo drenato dal sistema linfatico e, più probabilmente, la sorgente da cui nasce la linfa vitale per il funzionamento delle cellule immunitarie che generano l’infiammazione.
Cambiano con il passare degli anni
Le cellule che vivono nell’interstizio mutano con il passare degli anni e, probabilmente, contribuiscono alla comparsa di rughe, di malattie infiammatorie, all’irrigidimento delle articolazioni e ai fenomeni di sclerosi e fibrosi. In due parole, tutto ciò che è legato al processo di invecchiamento.
E l’agopuntura cosa centra?
Un’altra ipotesi è correlata all’agopuntura. Una scienza antichissima utilizzata con successo persino ai giorni nostri, mai compresa appieno dai ricercatori moderni. Tuttavia, la presenza di un reticolato di proteine che sostiene l’interstizio, potrebbe essere in grado di generare correnti elettriche durante il loro ripiegamento. Forse è questo – ipotizzano gli scienziati – il meccanismo che sta dietro all’efficacia di questa tecnica millenaria.
I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Scientific Reports.
Fonti scientifiche
[1] Researchers Find New ‘Organ’ Missed by Gold Standard Methods for Visualizing Anatomy & Disease - NYU Langone Health