La Repubblica
Omicidio Zacconi: sarà lo Stato a risarcire la famiglia
11 novembre 2013
Il giudice civile di Roma condanna la
Presidenza del Consiglio a pagare gli 80mila euro che il colpevole dell'omicidio
non poteva versare. Il caso di Jennifer Zacconi, 22enne uccisa dall'uomo con cui
aveva avuto una relazione clandestina e di cui era rimasta incinta. La condanna
è per la mancata applicazione di una direttiva europea
ROMA - Lo Stato è responsabile dei risarcimenti per i reati violenti - come l'omicidio - se il colpevole non può pagare. Così oggi Palazzo Chigi è stato condannato versare 80mila euro alla famiglia di Jennifer Zacconi, la ragazza incinta uccisa e sotterrata dall'uomo con cui aveva avuto una relazione clandestina, nel 2006 in provincia di Venezia.
Lo ha stabilito il giudice civile di Roma perché l'Italia non ha recepito la direttiva comunitaria 80 del 2004 che riconosce "alle singole vittime di reati intenzionali violenti, alle quali non sia stato possibile conseguire il risarcimento del danno del reo, il diritto a percepire dallo Stato membro di residenza l'indennizzo equo e adeguato".
La presidenza del Consiglio dovrà, dunque, versare la somma, decisa in sede di condanna, ad Anna Maria Giannone, madre della ragazza. Lucio Niero, colpevole di quell'atroce delitto, è ancora in carcere, condannato a 30 anni di reclusione, ma la famiglia della giovane da quel giorno ha visto negarsi qualsiasi forma di risarcimento. Eppure, nella sentenza, l'entità del risarcimento era stata stabilita: 80mila euro, appunto. Peccato che Niero, chiedendo il gratuito patrocinio, ammise subito di non poter versare alcuna cifra alla famiglia di Jennifer, costituitasi parte civile nel processo.
Da qui la richiesta della madre e del nonno di Jennifer di condannare la Presidenza del Consiglio e il Ministero della Giustizia per la mancata attuazione della direttiva europea. Il risarcimento è stato concesso solo alla madre di Jennifer, non al nonno, mentre la Presidenza del Consiglio è stata ritenuta responsabile del risarcimento perché derivante "dagli impegni assunti nell'ambito dell'Unione europea".
L'omicidio di Jennifer Zacconi risale al maggio 2006. Lei, 22 anni, era al nono mese di gravidanza e avrebbe partorito dopo pochi giorni. Un bimbo concepito assieme Lucio Niero, piccolo imprenditore 34enne, sposato e con figli, con cui Jennifer aveva avuto una breve storia. Lui, così, per paura che lo scandalo facesse saltare il suo matrimonio e ne compromettesse la reputazione in paese, decise di uccidere la ragazza e occultarne il cadavere, sotterrandolo in un campo di Maerne, vicino Venezia.
Nessun commento:
Posta un commento