Da tom's Hardware
Google promuove il Made in Italy, altro che Italia.it
di Dario
d'Elia, 22 gen 2014
L'Italia dovrebbe consegnare le chiavi
della sua promozione online direttamente a Google. Basta dare una rapida
occhiata a "Made in Italy: eccellenze in
digitale" per capire che noi non saremo mai all'altezza dei tecnici di
Mountain View e del Cultural Institute.
Ma non perché in Italia non vi siano
eccellenze in campo tecnico o editoriale ma semplicemente perché fino ad oggi il
massimo che abbiamo espresso istituzionalmente è "Italia.it".
Decine e decine di milioni di euro per un sitino da tenere ben
nascosto.
Made in
Italy
Ebbene, vi ricordate la visita a Roma del
presidente esecutivo di Google, Eric Schmidt? Parlò di un contributo per il Made in Italy. Uno
dei progetti è stato inaugurato ieri. "Made in Italy: eccellenze in digitale" si
propone di valorizzare le tipicità italiane: si parte con artigianato e cibo.
"Scopri i tesori nascosti, le passioni e le
tradizioni del Made in Italy. Lasciati stupire dalle informazioni più curiose
relative ai tipici prodotti italiani. Esplora la mappa per iniziare il viaggio. Se sei un
imprenditore, seguendo il link Soluzioni per le imprese potrai anche accedere a
risorse utili per sfruttare il potenziale del Web a vantaggio del tuo business",
si legge nella homepage.
In due mosse Google gioca la carta dell'italianità e del business.
E lo fa nello stesso modo in cui noi potremmo andare negli Stati Uniti e
spiegare che la pasta si tira fuori dall'acqua quando è cotta. Pare accettabile
che nel 2014 l'Italia non abbia ancora
un sito come quello proposto da Google? Che poi viene da ridere a
immaginare i cablogrammi tra la filiale italiana e il quartier generale. "Dottò
qui non esiste un sito sul Made in Italy". "Stai scherzando?". "No, Dottò".
Non contenti di quel che hanno fatto ecco
spuntare un post sul blog ufficiale che
rincara la dose. "Il Made in Italy è un brand fatto di prodotti, di stile di
vita, di cultura e di luoghi ed è riconosciuto e ricercato all'estero […]
Tuttavia, il Made in Italy è ancora
poco presente sul web e poche sono le eccellenze conosciute all'estero
rispetto, ad esempio, alla ricchezza agroalimentare e artigianale del nostro
Paese".
In Italia in fatti solo 34% delle PMI ha un
proprio sito internet e solo il 13% lo utilizza per fare e-commerce (dati
Eurisko ICT 2013).
Il lato doppiamente divertente dell'intera
vicenda è che il progetto nasce grazie alla collaborazione del Ministero delle
Politiche Agricole Alimentari e Forestali (MiPAAF), Unioncamere, Università Ca’
Foscari e Fondazione Symbola. Google di fatto si è comportato come un mecenate
illuminato, sostituendosi alle istituzioni nazionali.
E infatti scorrendo la mappa dell'Italia, le
foto e le descrizioni correlate c'è da
gonfiare il petto: vetro di Murano, Prosciutto di Parma, il corallo di
Trapani, gli argenti di Padova, la seta Lisio, il Castelmagno, il farro della
Garfagnana, il basilico genovese, etc.
Non mancheranno poi un percorso formativo
online e ulteriori 20 borse di studio
per giovani "digitalizzatori" che per 6 mesi affiancheranno aziende
piccole e medie in diverse regioni d'Italia per aiutarle a portare il Made in
Italy online. "Presto renderemo noto il bando e i territorio coinvolti",
sottolinea Google.
Delocalizziamo la nostra Agenda Digitale,
spediamola in Silicon Valley. Che facciano loro. Noi continueremo a occuparci di
prosciutti e formaggi.
Salviamo il Made in Italy prima che sia troppo tardi! |
Fonte: Blog di Google
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