Da Italia24Ore
Poste Mobile passa da rete Vodafone a rete Wind
Da giugno prossimo ed in maniera graduale Poste Mobile trasferirà i propri clienti da rete Vodafone a rete Wind. Il tutto sarà accompagnato dal cambio della sim.
Poste Mobile annuncia che a partire dal Giugno prossimo i suoi utenti passeranno da rete Vodafone a rete Wind. La mossa di poste Mobile è vista nell’ottica di passaggio da operatore virtuale ad operatore virtuale completo, Full Mvno. Ciò comporterà, dunque, non solo un cambiamento di rete per i vari utenti ma anche un cambiamento di scheda sim. Questo avrebbe un significato non da poco. Vorrebbe dire che Poste Mobile diventerebbe a tutti gli effetti gestore diretto delle sim e si appoggerebbe a Wind solo ed esclusivamente per la rete. Inoltre, la stessa Poste mobile avrebbe l’opportunità di definire i servizi annessi alla nuova sim in collegamento anche ad un’azione tariffaria concorrenziale.
La grossa fetta di mercato che Poste Mobile ha acquisito negli anni
Considerando che la compagnia ingloba più del 50% dell’attuale quota di mercato, si capisce bene come per i vari operatori si stia prospettando una nuova vera e propria “guerra” a caccia dell’utente. Vodafone rimpiazzata da Wind cercherà sicuramente di mantenere al proprio interno la quota di mercato maggioritaria puntando sul passaggio a rete Wind magari non apprezzato da buona parte degli utenti che sanno bene come Vodafone abbia una copertura territoriale più capillare rispetto a Wind. Dal canto suo, invece, quest’ultima andrebbe ad acquisire potenzialmente una fetta di mercato notevole.
Prospettiva: guerra al ribasso delle tariffe
Sul web si scatenano i siti e i blog del settore con gli utenti che in coro unanime vedono nel nuovo sodalizio una perdita di efficienza per Poste Mobile, con un servizio che potrebbe decadere e avere maggiori problemi. Di certo si prospetta un nuovo ribasso delle tariffe con le compagnie che si sfideranno a suon di offerte, pur di accontentare il cliente.
Chissà cosa si inventerà Vodafone per trattenere i clienti altrimenti rischia di pagare a caro prezzo la fine di un sodalizio che durava dal 2007.
(Fonte: Repubblica)
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