Un intervento sul blog con un tono sarcastico per
riallacciarsi alla polemica sulle pratiche analoghe di Facebook. C'è di che
scandalizzarsi?
di Luca Annunziata, 29 lug 2014
Nessun utente è stato maltrattato nel
corso dei test A/B di OkCupid: almeno è quanto sostiene sul blog aziendale Christian
Rudder, uno dei fondatori del servizio, nel passare in rassegna ben tre casi
diversi nei quali l'azienda che si occupa di flirt e incontri organizzati
online.
Per una sola circostanza analoga, solo qualche settimana fa, Facebook era stata bersaglio degli strali di mezza Internet (e aveva attirato l'attenzione dei regolatori d'Oltremanica): le reazioni alle
confessioni di OkCupid paiono invece più tiepide.
Rudder ha raccontato di
tre diverse circostanze nelle quali il sito da lui fondato ha provato ad
approfondire la bontà e la qualità delle relazioni instaurate attraverso OkCupid
rispetto ad alcune caratteristiche del servizio. In un caso, per lanciare una
modalità "appuntamento al buio", erano state rimosse tutte le foto dai profili
per vedere l'effetto che fa; in un altro si era provato a fare a meno delle
descrizioni dei profili; in nessuno dei due casi, par di capire, i dati hanno fornito indicazioni
particolarmente differenti da quelle intuibili a priori, ovvero che le
foto contribuiscono in modo decisivo nella scelta di un potenziale
partner. Si tratta per queste due circostanze di azioni tutto sommato
inoffensive, visto che OkCupid non ha manipolato in modo significativo i dati e
ha semplicemente per alcune ore osservato il comportamento dei suoi clienti
durante l'equivalente di un disservizio del sito.
Il terzo caso è più
interessante: una parte del modello di business di OkCupid consiste in un
algoritmo di "qualità" dell'abbinamento tra due potenziali partner, elaborato
sulla base delle informazioni fornite sul proprio profilo, e in questo
esperimento l'azienda ha deciso di presentare ad alcuni utenti la cui
percentuale di compatibilità era bassa un valore opposto, e viceversa. In altre
parole, OkCupid ha fornito informazioni volutamente
alterate ai suoi utenti e osservato cosa sarebbe successo per
confutare, o confermare, i propri algoritmi: il risultato definitivo ha
confermato la bontà dell'approccio, ma nel farlo OkCupid ha replicato
esattamente l'approccio sperimentale di Facebook, provando a suggestionare i
navigatori per comprenderne l'infuenzabilità.
Quale che siano le ragioni per le quali le reazioni al gesto di
trasparenza di OkCupid sono per ora decisamente più benevole rispetto al caso
Facebook non è dato (ancora) saperlo. Potrebbe c'entrare il ruolo differente svolto da
Facebook nelle vite dei navigatori rispetto a un servizio di incontri come
OkCupid, potrebbe darsi che il messaggio sia stato
veicolato in modo più diretto e quindi accattivante, potrebbe darsi che i risultati non abbiano
preoccupato i navigatori. Sia come sia, alcuni osservatori sottolineano come non sia accettabile essere oggetto di
sperimentazioni di questo tipo, non palesi, senza consenso
preventivo.
C'è solo un piccolo particolare, che pare sfuggito ai più ma
non a tutti, tra le parole di Rudder. Secondo le
sperimentazioni di OkCupid ci sono dei casi in cui i dati personali (nome,
numero di telefono) vengono scambiati prima che in altre circostanze: vuol dire
questo che OkCupid ha indicazioni utili in tal senso?
Come potrebbe conoscere
informazioni di questo tipo se non leggendo tutti i messaggi scambiati
sulla piattaforma?
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