lunedì 12 maggio 2014

Il Made in Italy nell'arredamento: influenze giapponesi all'ultimo Salone del Mobile (8-13 aprile 2014)



di Antonella Galli, 12 mag 2014 

Una fascinazione reciproca, che ha generato un'intesa feconda: il mondo del progetto giapponese e la migliore produzione di arredi made in Italy hanno scritto, anche all'ultimo Salone del Mobile, pagine eleganti e prestigiose, con una serie variegata di arredi e complementi firmati da designer e architetti giapponesi e realizzati da aziende italiane. 

Sono progetti diversi tra loro, ma accomunabili da un'impronta stilistica riconoscibile, dalle linee essenziali, pulite, ma anche dai contenuti poetici e meditativi, in cui è sempre presente il richiamo alla natura e la sua osservazione.
Desalto, azienda della Brianza specializzata nella lavorazione dei metalli per l'arredo, che da anni propone collezioni firmate da designer di primo piano, ha presentato una nuova collezione del designer giapponese Oki Sato, noto come Nendo (il nome del suo studio): già dal nome della collezione, Softer then Steel (più morbido dell'acciaio), si coglie il dato poetico che impronta tutti i pezzi, dalle panche alle sedie, dai tavolini all'appendiabiti. 

Sono tutti realizzati in metallo, verniciato in bianco ottico, e sono caratterizzati da elementi di curvatura del metallo: nelle panche la lastra del piano è tagliata al centro e sollevata a formare una curvatura, che fa da schienale, come fosse carta ritagliata; nelle sedie, sono le barre di acciaio tonde dello schienale a incurvarsi morbidamente; nell'appendiabiti le barre si attorcigliano l'una con l'altra come corde. 

Softer than steel

Oltre a Nendo, novità di quest'anno, Desalto vanta una collaborazione di successo con Tokujin Yohioka, che ha progettato per l'azienda la visionaria collezione Element, ispirata alla natura dei cristalli, in cui i tavoli sono caratterizzati da un sostegno centrale a parallelepipedo, inclinato, quasi sospeso. 

Element, che ha ricevuto il Wallpaper Design Award 2014, quest'anno si arricchisce anche di un tavolo tondo per dieci coperti.

Oltre ai nomi di progettisti già affermati, si affacciano sulla scena del Made in Italy anche giovani designer nipponici di formazione internazionale come Ryosuke Fukusada, che per Bonaldo porta avanti il progetto, avviato lo scorso, anno di Kadou, attaccapanni dalla forma a vaso di fiori contenente ‘rami' colorati a cui appendere gli abiti; ora gli stessi ‘rami' in metallo verniciato e colorato, disposti asimmetricamente, diventano le gambe del tavolino Kadou Coffe, con piano e base tondi anch'essi in metallo.


Kadou


Si ispira, invece, alla tradizione giapponese la credenza progettata per Riva 1920 dalla coppia di designer Setsu e Shinobu Ito, oggi milanesi di adozione e con collaborazioni in tutto il mondo: semplice, lineare, senza decori, la credenza si chiama Wabi e rivisita in chiave contemporanea il tipico contenitore giapponese in legno e metallo, in una ricerca di eleganza e concretezza che si oppone al lusso ostentato.


Madia in legno WABI - Riva 1920
Wabi

Anche nella collezione 2014 di Discipline, marchio di arredi e complementi in materiali naturali che compie esplorazioni in vari ambiti stilistici, compaiono due autori giapponesi: sono Ichiro Iwasaki e Nao Tamura. Iwasaki, designer di Tokyo, già pluripremiato, ha presentato le Cup Collection, tre serie di contenitori, vasi e ciotole per la casa e la cucina, in vetro soffiato e porcellana, funzionali e minimali, ravvivate da trasparenze colorate. Tao Namura, talentuosa designer giapponese con base a New York, per Discipline ha ideato la serie di taglieri Sasso: ciascuno è composto da tre basi sovrapponibili in legno o marmo nero, dalla forma tondeggiante e irregolare, che richiamano le sagome dei ciottoli piatti, levigati dall'acqua. 
Utili e poetici, coinvolgono anche emotivamente chi le utilizza per le loro forme morbide, arcaiche, naturali

Contenitori Cup Collection Canister di Ichiro Iwasaki - titolo articolo I nuovi progetti di Discipline – 8
Cup collection

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