Dimmi come mangi e ti dirò chi sei
10 mar 2014
I francesi non mangiano mai la frutta con le mani, gli americani invece usano
il coltello solo per tagliare la carne. L'intervista a Honey & Bunny,
designer che studiano il rapporto tra cibo e cultura
Sonja Stummerer e Martin Hablesreiter, insieme Honey & Bunny. Uustriaci,
designer, protagonisti dell’ incontro organizzato da Valcucine martedì 11 marzo
(Eco Bookshop Valcucine di Milano).
Studiano il food design, non solo come
prodotto, ma l’insieme di azioni e comportamenti legati al cibo, di natura
sociologica e antropologica.
Come per dire ”dimmi come mangi e ti dirò chi
sei”.
Per esempio, chi mangia con le mani è un maleducato o un
passionale?
«Il modo in cui mangia mi indica il contesto culturale e
sociale da cui provieni. Si inizia con: cosa mangi. I tuoi gusti indicano il tuo
modo di vivere. Mi mostra la regione, in cui sei cresciuto – mi mostra il
contesto della tua famiglia -contadini o borghesi, gruppi urbani o ricchi
industriali – è tutta una questione di cosa mangi. Si deve solo leggere Pierre
Bordieu per imparare di più sull’argomento.
E poi, si deve guardare il modo in
cui mangi.
Dita, bacchette, posate?
Mangi con coltello e forchetta come un
europeo o solo con la forchetta come un americano?
Hai bisogno di un cucchiaio
per mangiare gli spaghetti come fa un non italiano?
Immagina
semplicemente la questione della pasta: vedi come mangia la pasta e
saprai immediatamente se chi mangia è italiano o no, se è del nord o del sud
dell’Italia… Mangi la pasta con il pane? Fai la scarpetta con il sugo? Tutto ciò
mostra chi sei. Non è questione di essere maleducati o no, riguarda
semplicemente il proprio background.
Il punto è che queste famiglie nobili e le altre ricche élite ci indicano
sempre come la gente dovrebbe mangiare. Decidono loro cosa è maleducato e cosa
non lo è. Pensano di essere civilizzati in paragone al resto della gente..ma
dai! L’Europa è una democrazia. La gente dovrebbe mangiare come preferisce. Il
modo di mangiare (le buone maniere a tavola) è qualcosa di conveniente, poiché
tu, a tavola, sai come comportarti durante un pasto. Per esempio: quando si
entra in un piccolo agriturismo-ristorante di montagna in Alto Adige, vedi
piatti di legno e coltelli affilati, nient’altro. Sai come comportarti mentre
mangi, sarà molto informale. Se si entra nel ristorante di Heinz Beck a Roma, la
situazione è diversa, si nota una enorme sala, molti camerieri, straordinari
grandi tavoli, molti bicchieri e posate, è una situazione semantica, sai che
dovrai stare seduto per un molto tempo, non dovrai cantare o ballare, devi usare
attentamente coltello e forchetta, devi comportarti come un diplomatico….e non è
male saperlo in anticipo».
Chi ama l’apparecchiatura tradizionale in
porcellana-acciaio?
«Ci siamo abituati. Ci sono molte storie sul
modo in cui le cose hanno fatto il loro ingresso nelle nostre vite. E al giorno
d’oggi non chiediamo più. Ma così, non funziona molto bene. Gli oggetti in
porcellana (moltissimi piatti) tengono la casalinghe lontano dalle tavole,
devono correre per tutto il tempo tra la cucina e la sala da pranzo. Non è molto
democratico. Usiamo coltelli-spade-arme sul tavolo. Mi verrebbe da dire non
molto amichevole come cosa. Il metallo cambia leggermente il sapore del cibo. E
così via. Per cui, bisognerebbe riprogettare alcune cose, secondo me».
E invece, i sostenitori dell’usa e getta? E così via.
«E’
difficile rispondere. Da una parte, devo dire che anche gli chef più creativi
lasciano che le persone mangino come 100 anni fa. E’ assurdo. Nessuno si cura
delle rivoluzioni a tavola. Il ruolo delle donne, dei bambini e delle casalinghe
a tavola non è affatto contemplato. Quindi non c’è un grande movimento di
discussione su porcellana-acciaio. Dall’altra parte, abbiamo i fast food. Hanno
fatto una rivoluzione contro queste buone maniere da super borghesi. Non è così
assurdo. Le grosse aziende globali sono in qualche modo rivoluzionarie. Per noi,
una ragione del successo mondiale dei fast food è il modo di mangiare nei
ristoranti. Per gli adolescenti è una specie di libertà mangiare in modo diverso
dal tavolo di casa, doveil padre impone sempre delle regole. Se vogliamo parlare
seriamente di cibo e dell’atto del mangiare dobbiamo discutere del modo in cui
mangiamo. Finché il capofamiglia maschio dirà al resto della famiglia come usare
il coltello. Finché la componente femminile della famiglia servirà per tutto il
tempo, non possiamo cambiare i problemi legati al cibo».
Dai vostri studi, avete notato delle differenze geografiche nel modo
di mangiare/postura a tavola? Es, Francia vs Italia, oppure Europa vs
Oriente…
«Naturalmente. Ci sono molte differenze e per fortuna,
direi. Prendiamo le differenze tra Usa ed Europa. Gli europei usano i coltelli
durate tutto il pasto, i cittadini americani tagliano la carne con coltello e
forchetta e poi cambiano mano, lasciano il coltello sulla tavola e iniziano a
mangiare con la forchetta nella mano destra. La mano sinistra sta sul ginocchio.
Sai che è decisamente maleducato mangiare la frutta, in Francia, con le mani
(come le pesche), mentre nei paesi tedeschi è normale…».
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