lunedì 12 maggio 2014

La riduzione del cadmio negli alimenti: nuovi limiti UE



di Emanuele Scarci, 12 mag 2014

Diminuire ulteriormente in Europa la presenza negli alimenti del metallo pesante cadmio, cominciando da cioccolato, latte in polvere per neonati e baby food, in modo da proteggere i gruppi di popolazione più vulnerabili. Lo chiede la Commissione europea ai 28 Stati membri "in seguito ad un parere dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare secondo cui l'esposizione attuale a livello di popolazione deve essere ridotto".

Il cadmio si può trovare in natura, ma proviene anche da fonti industriali e agricole. Per i non fumatori é il cibo la principale fonte di esposizione a questo metallo pesante, e il suo accumulo nel corpo può nel tempo portare effetti nocivi, come l'insufficienza renale. 

L'Ue ha già stabilito nel 2001 quali devono essere i tenori massimi di cadmio in una serie di prodotti alimentari, ma sulla base delle recenti conclusioni dell'Efsa ha deciso di adottare nuovi tenori massimi, per gli alimenti destinati ai lattanti e ai bambini piccoli e per prodotti a base di cioccolato e di cacao. 
Nel primo caso - scrive Bruxelles - le nuove soglie dovranno essere applicate dal primo gennaio 2015.
Per il cioccolato invece, i nuovi limiti entreranno in vigore il primo gennaio 2019, dopo un periodo di transizione per consentire ai Paesi produttori di cacao e all'industria dolciaria di adattarsi ai nuovi livelli. L'Esecutivo Ue richiama anche l'attenzione di agricoltori e operatori del settore alimentare per attenuare i livelli massimi di cadmio in cereali, ortaggi e patate. 

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