13 mag 2014
Un'equipe di esploratori americani ha annunciato
di aver ritrovato il relitto della Santa Maria, la più grande delle tre navi con
le quali Cristoforo Colombo attraversò l'Atlantico per prima volta, nel 1492, a
poco più di 5 secoli dal suo naufragio al largo della costa settentrionale di
Haiti. Barry Clifford, considerato uno dei più importanti esploratori subacquei
del mondo, ha detto al quotidiano britannico The Independent che «tutta la
geografia, la topografia marina e le prove archeologiche suggeriscono fortemente
che il relitto ritrovato corrisponde a quello della famosa caravella di Colombo,
la Santa Maria».
L'ammiraglia del navigatore genovese in realtà non era
tecnicamente una caravella, come tramanda la tradizione, bensì una caracca,
lunga 21 metri e con un ponte a tre alberi: partì dal porto di Palos, in
Andalusia, il 3 agosto 1492 - insieme con la Pinta e la Nina - e s'incagliò su
una barriera corallina al largo di Haiti il 25 dicembre dello stesso
anno.
Finora, Clifford e i suoi collaboratori avevano analizzato in
dettaglio una zona individuata nel 2003 da un altro gruppo di esploratori,
misurando e fotografando i fondali prima di andare oltre. «Il governo haitiano
ci ha aiutato molto, e ora dobbiamo organizzare con loro uno scavo archeologico
del relitto», ha detto l'esperto americano.
Usando magnetometri marini,
dispositivi di radar e sonar e esplorazioni di sommozzatori, Clifford ha
studiato le anomalie della piattaforma marittima, comparato i risultati con
informazioni tratte dai diari di navigazione di Colombo e da materiale
cartografico dell'epoca e misurato l'impatto delle correnti per stabilire i
movimenti del relitto dopo il naufragio.
In questo modo, l'esploratore
americano è riuscito a ridurre progressivamente la zona in cui era possibile
ritrovare la Santa Maria, fino ad arrivare a un perimetro molto più piccolo,
dentro al quale ha identificato il relitto dell'ammiraglia di Colombo. Clifford
è convinto di aver perfino ritrovato un cannone risalente all'epoca dei primi
viaggi di Colombo. «Abbiamo informato il governo haitiano, e vogliamo lavorare
con loro per assicurare che questo sia protetto e preservato», ha
detto.
«Questa è un'opportunità magnifica per preservare gli artefatti di
questa nave, che ha cambiato la storia del mondo», ha aggiunto l'americano,
secondo il quale i resti della Santa Maria potrebbero essere conservati ed
esposti in un museo locale, il che favorirebbe l'industria turistica ad
Haiti.
La scoperta di Clifford arriva nello stesso momento in cui Messico
e Spagna hanno annunciato che lavoreranno insieme per riscattare il relitto del
Nuestra Senora del Juncal, un galeone affondato nel 1631 davanti alla costa
occidentale della penisola dello Yucatan con un importante carico di oro ed
argento.
Il Juncal, partito dal porto di Veracruz, naufragò il 31 ottobre
del 1631: trasportava un tesoro valutato all'epoca in oltre un milione di pesos
- un valore intraducibile in prezzi attuali- che fu definito il carico più
prezioso partito dal Nuovo Mondo dall'allora vicerè della Nuova Spagna, il
marchese di Cerralbo.
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