martedì 25 marzo 2014

Aumenta l'offerta di seconde case in vendita: consigli per farlo al meglio

Da IlSole24Ore


di Michela Finizio, 24 mar 2014

La crisi spinge gli italiani a mettere mano al salvadanaio immobiliare. Si tratta di risparmi non di poco conto: le famiglie complessivamente hanno investito nel mattone 5.125 miliardi di euro, secondo le rilevazioni della Banca d'Italia sui bilanci 2012 . E oggi, in cerca di liquidità, vorrebbero riscattare i loro risparmi vendendo soprattutto la storica seconda casa al mare o in montagna, per liberare risorse necessarie ad affrontare la perdita di un lavoro, l'aumento dei costi o il taglio dello stipendio.

Aumenta così l'offerta di case in vendita, ma trovare un acquirente diventa sempre più difficile. Le compravendite di abitazioni nel 2013 sono scese del 9,2%, arrivando a toccare i livelli degli anni Ottanta. Nonostante la lieve ripresa, i potenziali acquirenti ancora sono frenati da erogazioni di mutui ancora in frenata (-7,7% nel 2013 ). 

Ecco perché diventa fondamentale saper vendere un immobile: vista l'abbondante offerta sul mercato, riuscire a fare la differenza è determinante per catturare l'interesse di chi cerca un immobile.


I tempi di vendita si sono allungati: un appartamento si vende in media in 8,5 mesi e lo sconto medio sul prezzo inziale nel 2013 è salito fino al 16,5 per cento. In questo contesto, valutazioni non corrette dell'immobile da vendere sono la causa del 30% delle trattative sfumate. 

A dirlo sono gli operatori, che sottolineano l'importanza di affidarsi ad un professionista, in questo contesto di mercato sempre più selettivo. Anche se non è il momento migliore per vendere casa, con alcuni accorgimenti è possibile massimizzare il potenziale dell'immobile, catturare l'attenzione dell'acquirente e garantirsi qualche chance sul mercato.



Ecco i consigli per vendere la casa in tempo di crisi:

I primi 15 giorni sono quelli in cui la pubblicità di un immobile è più efficace, quelli in cui attrae la maggiore attenzione. Bisogna approfittarne perché giocare secondo la vecchia strategia del «non ho fretta di vendere e per questo non scendo di prezzo», in questo momento, non funziona. 

Valutare il prezzo giusto di casa propria può essere complicato, richiede tempo e uscire con un prezzo sbagliato può essere determinante nella vendita, anche svalutando l'immobile stesso.
È bene partire dalla quotazione media di immobili simili per età, tipologia catastale e stato di conservazione, situati nella stessa zona (a volte anche tra via e via ci può essere notevole differenza). La giungla dei listini e borsini prezzi in questo caso non aiuta: è sempre bene incrociare i dati rilevati da almeno tre operatori, cercando di assicurarsi che si basino sulle transazioni concluse nei mesi precedenti e non su una fotografia delle quotazioni richieste - e quindi delle aspettative - del mercato. È possibile consultare gli osservatori Nomisma, Gabetti, Tecnocasa e l'Omi dell'agenzia del Territorio. 
I fattori che possono far leva sul prezzo finale poi sono altri. 

Pregi e difetti dell'immobile possono innalzare o abbassare il valore e prima di vendere è bene conoscerli nel dettaglio, per poterli promuovere o correggere. 
Una volta elencati in una tabella a ciascuno è possibile attribuire un valore. Ad esempio l'esposizione della casa su quattro lati, ad esempio, può far alzare il prezzo anche del 10 per cento. Se le finestre, invece, sono solo su un lato, scende del 5 per cento. 

Più l'immobile è vecchio, poi, più si deprezza: per ogni anno di vecchiaia, fino al trentesimo anno di età, può perdere l'1 per cento del suo valore. 
L'assenza di box auto e di un parcheggio nelle vicinanze può addirittura incidere del 20% sulla valutazione. 
Al contrario la presenza nel raggio di 200 o 300 metri di una fermata dei mezzi pubblici o della metropolitana fa schizzare il prezzo dal 10 al 30 per cento. 
Un decimo del valore, infine, può arrivare dal terrazzo o dal parco pubblico sotto casa

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