DIZIONARIETTO
(ILLUSTRATO)
DELLA
LINGUA ITALIANA
LUSSUOSA
Ho inciampato in un sito dove ho appreso dell'esistenza di un Dizionarietto (illustrato) della Lingua Italiana Lussuosa, di Giampaolo Barosso, edito da Rizzoli nel 1977.
Si tratta di un libro "strano, insolito, divertente": è una raccolta di parole desuete, arcaiche o probabilmente inventate, cui sono
attribuiti significati quasi certamente inventati.
Ecco un piccolo estratto:
Commento (quarta di copertina)
Perché accontentarsi della lingua grigia e dimessa parlata dal popolino e nelle campagne? Essa potrà convenire alle necessità comunicative più basse, a farsi intendere dalle moltitudini. Ma quando la mente e i bisogni si elevano, occorre che la lingua si dilati, fiorisca, verdeggi, acquisti metallo robusto e ampiamente sonoro.
D'una lingua siffatta questo dizionarietto - 200 voci di rara eleganza e bellezza, 48 illustrazioni di straordinaria utilità per l'immagine concreta e immediata che offrono di referenti particolarmente complessi - intende presentare il panorama lessicologico. Con il che intende altresì venire incontro all'esigenza, profondamente sentita nella vita sociale di oggi, di esprimersi in modo comprensibile a pochi. Esso vi dà l'opportunità di arricchire il vostro patrimonio lessicale di termini esclusivi, che non tutti possono permettersi.
L'ampia messe di esempi, tolti in prevalenza dai migliori autori e dall'uso vivo delle persone colte (ricordiamo, tra i molti citati, i nomi di Don Bosco, Liala, Moravia, Santa Maria Bernarda Soubirous, Tanassi, il dottor Mengele, Arbasino, Mao, Maometto, Totò, Saragat e il maresciallo Badoglio), vi mette a disposizione un ricco repertorio di frasi da usare in mille occasioni: banchetti, funerali, assemblee, scadenze di lotta.
L'impiego improvviso e disinvolto di espressioni come “acirologia”, “rivolgere un'anacenosi”, “cazzabagliore”, “funzione manageriale”, “farsi un'embrocca”, “portare avanti un certo discorso”, “ciuciare l'esordario”, vi consentirà di fare bella figura con amici, colleghi superiori e compagni.
ABATINO s.
Omarino. Scorfano. Nanerottolo. Giocatore di pallone che riunisca in sé le
qualità d'esser brocchetto, ciucco, locco, bamba, micco, frillo e
ciolla (G. Brera).
ABBALLINARE
v. Levar le lenzuola e alzare e avvoltare le materasse per dar aria al
letto. La massaia diligente abballina ogni mattina.
ACCILECCARE
v. Far la cilecca. Burlare. Mamma! Pierluigi m'accilecca!
ACQUADERNATORE
s. Operaio che acquaderna.
ACQUIDOCCIO
s. Chiavica. Le acque del Golfo son tutte uno splendido acquidoccio (EPT,
Napoli)
ADVERTISER
v. Contaballe.
AGGANGHERARE
v. Infilare i gangheretti nelle loro femminelle. Aggangherami, caro,
infilami i gangheretti nelle loro femminelle.Cortigiana che s'agganghera,
finito è lo spatusso (prov.).
AGGETTIVAZIONALE
ag. Aggettivo in -ale (varietà -zionale). Di o della aggettivazione, da cui si
è ricavato con procedimento trasformazionale di tipo suffissale. Questa
abituale forma procedurale di generazione lessicale, la cui base operazionale
può essere indifferentemente verbale, nominale e aggettivale, e che opera
esplicandosi a livello postradicale, nominale e aggettivale, esemplifica sul
piano verbale l'attuale tendenza socioculturale ad assumere come normale
qualsiasi evento processuale di carattere schiettamente demenziale.
AGGOLPACCHIARE
v. Far piccoli golpe.
AGNO s.
Enfiagione dell'inguine. Tagliarsi l'agno, prendere una risoluzione
violenta. Alle 18.30 il principe Borghese guardò negli occhi gli altri
congiurati e disse: -Tagliamoci l'agno. Aggolpacchiamo (Gen. Gian.
Maletti).
ALBOROTTO
s. Scompiglio. Agitazione. I dimostranti presero a fare un
fastidiosissimo alborotto: fu perciò che le truppe li esortarono alla calma (Gen.
Fior. Bava-Beccaris).
ALLARDATO
ag. Unto e bisunto, da fare schifo.
ALMEA s.
Danzatrice le cui danze lascive sono accompagnate con canti e altro. Sono
esausto: iersera accompagnai l'almea in albergo con canti e altro (G.
D'Annunzio).
AMANZA s.
Oggetto dell'amore. Donna amata. Io l'amo, quell'amanza.
AMATITA s.
Matita. Il disegno fatelo a amatita, o fanciulli.
AMOSTANTE
s. Governatore arabo. Che mi frega, ditelo all'amostante (Th.
Ed. Lawrence).
AMUSICO ag.
Che ha mancanza di senso per le arti. No, quello non è un Duchamp, è il
gabinetto. Che lei sia un po' amusico? (Gil. Dorfles).
ANAFRODISIA
s. Disprezzo per le cose d'Afrodite. D'Afrodite le vesti, e le
pellicce, / ed i gioielli, e le parrucche ricce, / ed ogni cosa orsù, buttate
via! / Io son fremente d'anafrodisia! (V. Alfieri).
ANALISI s.
Descrizione giusta, corretta, lucida, concreta di una
situazione (solitamente della situazione in atto), effettuata da
noi. Se è effettuata da voi, non è né giusta né corretta; non è nemmeno una
analisi; è un discorso confuso, astratto, dettato da una logica
opportunistica, sintomo di un processo involutivo, e favorisce oggettivamente
la spinta reazionaria in atto.
ANOMALIA s.
Irregolarità nei fenomeni grammaticali, fisici e spirituali. Nonna, che
orecchie grosse che hai. E' una anomalia? (F.lli Grimm).
ANTEAMBULONE, s. Chi precede un altro per la strada. Si
scosti, anteambulone della malora, che ho fretta.
ANTIVENDEMMIATORE
s. Chi sente o dimostra ostilità contro i vendemmiatori.
BARBACHEPPO, s. Barbalacchio. Barbandrocchio. Moccione.
CANCHERUSSA!, escl. Canchigna! M.E.: evita di dire Non
svegliare il cancherussa, significherebbe non svegliare il canchigna, e non
avrebbe senso.
DISFIORENTINARE, v. Cessare
d’essere fiorentino.
GAGNOLARE, v. Dolersi, rammaricarsi. Gagnolo
sentitamente per la sventura occorsavi.
GATTAFURATO, s. Spaventato da un gatto. Gatto
gattafurato: gatto spaventato da un altro gatto. In senso figurato,
preludio a un finimondo.
IMPANAZIONE, s. Credenza dei Luterani che sussista la
sostanza del pane, nell’Eucaristia. E’ scorretto l’uso per significare quella
suggestiva cerimonia in cui l’ostia, prima della Comunione, viene impanata e
fritta, a ricordo del miracolo detto appunto dell’Ostia alla Milanese.
LEPPO, s. Vapore grasso e puzzolente. Ah,
il bel leppo di Lombardia! (A. Manzoni)
LICOPERDO, s. Genere di strani funghi, tra cui il Licoperdo
Orrendo di Crimea, il fungo più impressionante che si conosca.
PACIOZZA, s. Non proprio pace, ma quasi. …e
preghiamo, fratelli carissimi, affinchè tra quei popoli sconvolti da una guerra
fratricida, torni a regnare la pace, o almeno la paciozza. (Paolo VI)
SIZIO, s. Una delle sette parole dette da
Cristo in croce.
VIGILAMBULISMO, s. forma speciale di sonnambulismo, in
cui anzichè dormire si è svegli.
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