Scoperto un nuovo vitigno autoctono in Valpolicella
Varietà Spigamonti, ottima per appassimento e produzione Amarone
3 mar 2014
Una nuova varietà di uva dal Dna finora mai censito va ad
arricchire il patrimonio dei vitigni autoctoni italiani, si chiama "Spigamonti",
dal nome della località in cui si è stata individuata, nei pressi di Montecchio
di Negrar (VR), a 450 metri d'altezza, in un vigneto appartenente a un socio
viticoltore di Cantina Valpolicella Negrar. A siglare l'entrata di Spigamonti
nel "gotha" dei vigneti italiani, la registrazione avvenuta a fine gennaio 2014
nell'elenco delle varietà di uve da vino ammesse dalla Regione Veneto alla
coltivazione nella provincia di Verona.
"Si tratta di un importante
recupero di quell'enorme patrimonio viticolo di vitigni ormai dispersi, oltre
200 varietà a bacca rossa, che Luigi Sormanni Moretti (1834-1908) evidenziava
nella 'Monografia su la Provincia di Verona" già a fine '800'", spiega Daniele
Accordini, enologo e direttore di Cantina Valpolicella Negrar, aggiungendo che
l'analisi del Dna dell'uva, ha rivelato che non c'era alcun collegamento con
varietà finora censite.
L'uva Spigamonti si è rivelata "una formidabile
varietà che si presentava molto rustica, resistente alle malattie e, come
abbiamo potuto constatare nel tempo, anche con una buona resistenza alla
grandine". E' un'uva "unica e particolare, che si è rivelata ottima per
l'appassimento e per la produzione di Amarone", afferma Accordini, aggiungendo
che: "nel disciplinare del 2010, prima annata Docg per l'Amarone, è stata
introdotta la possibilità di inserire un 10% di vitigni classificati autoctoni e
lo Spigamonti darà ai nostri vini una maggiore unicità e irripetibilità,
elementi che il consumatore oggi ricerca, valorizza e ci
attribuisce".
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