Il riscaldamento globale ha risvegliato un virus ibernato da 30mila anni
L'agente patogeno "sonnecchiava" da secoli sotto i ghiacci. Non è pericoloso ma potrebbero esserlo altri in attesa di "risveglio"
marzo 2014
marzo 2014
Era in letargo da 30mila anni, ibernato nei ghiacciai della Siberia.
Ma il riscaldamento globale l'ha risvegliato.
Si tratta del virus Pithovirus sibericum. Con il progressivo scioglimento del permafrost, il terreno ghiacciato dell'Artico, potrebbero "scongelarsi" altri virus giganti potenzialmente pericolosi per l'uomo o gli animali.
A lanciare l'allarme è un gruppo di ricercatori francesi e russi del Centro nazionale della ricerca scientifica (Cnrs) di Marsiglia con un articolo su Pnas.
Molti i virus "ritrovati" - Negli ultimi dieci anni sono molti i virus giganti scoperti sotto il terreno permanentemente ghiacciato, chiamato permafrost, che appartengono alle famiglie Megaviridae e Pandoravirus, virus con caratteristiche genetiche simili ma di diversa grandezza. Pithovirus sibericum racchiude molte delle caratteristiche di entrambe le classi e ha una grandezza ancora maggiore.
I ricercatori hanno individuato nell'Acanthamoeba castellanii, una microscopica ameba, il portatore del Pithovirus sibericum che, fortunatamente, non è patogeno per l'uomo.
"Non è un pericolo per l'uomo" - Fiorenza Ascenzi, docente di microbiologia generale alla Università Sapienza di Roma, ha spiegato: "Ovviamente l'ameba non è sopravvissuta al permafrost per 30mila anni ed è estremamente difficile che questo antico virus scoperto possa di nuovo incontrarne e contaminarne una.
Per riprendere il proprio ciclo vitale questi microbi devono ritrovare lo stesso ambiente che li può ospitare. Ma anche se ciò succedesse non sarebbe un pericolo per l'uomo, in quanto è molto difficile che questi virus possano fare i "salti di specie" ossia attaccare un'altra razza”.
Il problema, secondo i ricercatori, è nei nuovi virus che stanno riaffiorando a causa dello scioglimento dei ghiacciai, sia al Circolo Polare Artico che Antartico.
L'allarme deriva dal fatto che Pithovirus sibericum è il prototipo di una nuova famiglia, la cui struttura genetica e il ciclo di riproduzione sono simili a quelli di altri grandi virus molti dei quali sono pericolosi per l'uomo o gli animali.
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