Perché Apple vorrebbe le batterie delle Tesla (e perché probabilmente non potrà averle)
Quante probabilità ci sono di vedere la società di Cupertino e
il produttore di supercar elettriche unite in un progetto di sviluppo congiunto
sulle batterie del futuro? Poche, a meno di improbabili cambi di
direzione
di Roberto Catania, 4 mar 2014
C’è un’azienda che assomiglia in modo davvero impressionante ad Apple.
No, non stiamo parlando di Samsung, né di qualsiasi altro produttore di
elettronica di consumo. No, il brand che al giorno d’oggi ha più punti in comune
con il colosso creato da Steve Jobs ha sede a Palo Alto e produce automobili
elettriche. Si chiama Tesla e non preoccupatevi se questo nome ancora non
vi dice niente: presto ne sentirete parlare come e più di Apple.
Sì perché Tesla vuole diventare per il mondo automobilistico ciò che Apple è
stato per il mondo informatico: un marchio capace di cambiare le regole del
gioco imponendo le sue scelte, quasi sempre coraggiose. Così, poco importa se
oggi siamo tutti o quasi inscatolati dentro automobili che vanno a combustibile
fossile: presto, scommette il suo fondatore Elon Musk, tutti vorremo
guidare auto velocissime, silenziosissime, piene zeppe di elettronica e
soprattutto in grado di fare il pieno dalla presa di corrente. Come questa:
THINK DIFFERENT, NEGLI SMARTPHONE COME NELLE AUTOMOBILI
Con Apple,
Tesla condivide la passione per l’innovazione ma soprattutto il mantra che ha
fatto (e continua a fare) della Mela uno dei marchi iconici della nostra era: il
pensare differente, la volontà di sganciarsi dai cliché e dalle abitudini
del mercato per scrivere pagine completamente nuove. È anche per questo che
qualcuno scommette sul fatto che i due marchi siano destinati a
diventare, prima o poi, una cosa sola. L’ipotesi è invero alquanto
fantascientifica (se WhatsApp è costata 19 miliardi di dollari quanto potrebbe
valere una società come Tesla che ha compiuto sforzi di ingegnerizzazione
infinitamente più alti?). Molto più probabile, allora, che le due società
possano collaborare, soprattutto in quelle aree che rappresentano o
possono rappresentare un’importante frontiera di sviluppo: le batterie ad
esempio.
UNITE NELLA MISSIONE
Sia i prodotti di Apple che quelli Tesla sono
infatti legati a doppio filo al futuro delle fonti energetiche. Dallo
smartphone alla berlina elettrica, in fondo, il passo è breve: in
un mondo affamato di prestazioni, la capacità delle batterie sarà infatti uno
degli elementi in grado di fare la differenza, in tutti i campi. Ecco perché
Tesla ha già svelato i suoi piani per il futuro: costruire il più grande stabilimento dedicato alla produzione di
batterie al litio per migliorare l’autonomia e le prestazioni delle sue
autovetture, riducendo al contempo i costi di produzione. Una mossa che secondo
alcuni addetti ai lavori potrebbe fare di Apple un partner perfetto: a
Cupertino, infatti, ci sono risorse a sufficienza (sia sul piano della liquidità
sia per quanto riguarda il capitale umano) per sostenere un programma di
sviluppo così ambizioso.
DIVISE NEL FORM FACTOR
C’è un problema, però. Le batterie sulle
quali Tesla sta lavorando sono piuttosto differenti – per forma e
dimensioni – da quelle utilizzate al giorno d’oggi da Apple. Per i suoi
veicoli elettrici, spiega in questo articolo Business Insider , Tesla impiega infatti centinaia di
batterie di tipo 18650, unità ad alta efficienza energetica dalle
dimensioni più o meno simili alle pile di tipo AA che oggi inseriamo nei
telecomandi dei nostri televisori. Apple, invece, utilizza per i suoi
dispositivi mobili batterie molto più sottili: quelle dell’iPhone, per
dire, sono spesse meno della metà, ma anche iPad e MacBook Air non
sarebbero compatibili con lo standard adottato dal produttore di supercar
elettriche. Allo stato attuale, chiarisce dunque la testata, non avrebbe molto
senso per Apple investire 2 o 3 miliardi di dollari per finanziare un progetto
come quello avviato da Tesla. A meno che quest’ultima non decida di lavorare su
uno o più formati differenti.
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