Legambiente: gli edifici italiani sprecano energia e fanno lievitare le spese
Presentato il Rapporto ‘Tutti in classe A’. Focus sulla certificazione energetica
di Rossella Calabrese, 6 mar 2014
É stata presentata “Tutti in classe A”, l’annuale
indagine di Legambiente sulla qualità del patrimonio edilizio
italiano.
Il Rapporto è stato illustrato ieri a Roma dal vice presidente
di Legambiente Edoardo Zanchini in una conferenza stampa con
Leopoldo Freyrie (Presidente Consiglio Nazionale degli Architetti,
Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori), e Antonio Scala (Responsabile Energy
Service Mass Market Enel Energia).
La ricerca ha preso in considerazione
oltre 500 edifici in 47 città italiane: un team di esperti ha
fotografato, con un’apparecchiatura termografica, la situazione termica di
edifici residenziali, scuole e uffici costruiti nel dopoguerra e altri più
recenti. Sono state verificate anche le prestazioni di quelli già certificati di
Classe A e di quelli ristrutturati, e di alcuni edifici costruiti dopo il 2000,
dopo l’adozione delle direttive europee in materia di risparmio energetico e
isolamento.
Su gran parte di questi immobili, nuovi e già vecchi, i
problemi sono evidenti. Da Milano a Torino, fino alla periferia di Bari, dal
progetto C.A.S.E. a L’Aquila, al quartiere Parco Leonardo a Roma, si ravvisano
problemi di elementi disperdenti, con distribuzione delle
temperature superficiali estremamente eterogenee. Spesso anche per edifici che
si promuovono come “biocase” o a basso consumo energetico. Guarda
gli edifici della tua città
Che in “Classe A” si
viva meglio lo dimostrano invece le termografie di edifici ben
progettati, costruiti e certificati, come il quartiere
Casanova a Bolzano o alcuni immobili nuovi o ristrutturati a
Bari, Firenze, Udine o Perugia, che mostrano un comportamento omogeneo delle
facciate e l’assenza di ponti termici significativi, la scelta di sfruttare al
meglio l’esposizione dell’edificio e l’uso di specifici materiali per le diverse
facciate al fine di sfruttare la radiazione solare, minimizzando i consumi
energetici per il condizionamento invernale con un risparmio fino a
2mila euro ogni anno.
Attenzioni e benefici che non ritroviamo,
purtroppo, nemmeno in edifici progettati da architetti
di fama internazionale e costruiti negli ultimi dieci anni, come
mostrano le termografie realizzate su edifici costruiti a Milano, Roma e
Alessandria da Fuksas, Krier e Portoghesi, dove l’analisi a infrarossi ha dato
risultati simili a quelli di altri edifici recenti di firme meno prestigiose,
con difetti nelle superfici perimetrali ed elementi disperdenti nelle strutture
portanti.
“In tutti e tre gli edifici ‘famosi’
analizzati, l’impronta architettonica che si voleva proporre è chiara e
riconoscibile - ha commentato Edoardo Zanchini - mentre manca l’attenzione
all’efficienza energetica. È indispensabile - ha concluso Zanchini - che tutti,
dalle archistar ai tecnici e a chi costruisce, contribuiscano a rendere più
bella e efficiente l’edilizia italiana”.
Il Rapporto ha analizzato anche
la situazione e i problemi della normativa sulla certificazione
energetica, sia a livello nazionale, che a livello regionale, nel quale
si riscontra un articolato e inadeguato quadro di regole, in particolare per
controlli e sanzioni, ma anche le buone pratiche attuate da alcuni
Comuni.
Dal 1° gennaio 2021 tutti i nuovi edifici, sia pubblici che
privati, dovranno essere ‘a energia quasi zero’. Entro il 30
aprile 2014, inoltre, il Governo italiano dovrà inviare a Bruxelles una
‘strategia a lungo termine per mobilitare investimenti nella ristrutturazione
del parco nazionale di edifici residenziali e commerciali, sia pubblici che
privati’.
“Nonostante la nuova programmazione europea 2014-2020 preveda
consistenti risorse per l’efficienza energetica, che possono diventare un volano
per riqualificare il patrimonio edilizio e le città, e non esista oggi alcuna
ragione economica o tecnica che possa impedire che tutti i nuovi edifici siano
progettati e costruiti per essere in Classe A - spiega Legambiente -,
continuiamo ad assistere a rinvii e ritardi nell’applicazione delle
direttive e ad azioni di vero e proprio sabotaggio da parte delle
solite lobby non interessate a salvaguardare gli interessi delle famiglie,
dell’ambiente e delle imprese che puntano sulla green
economy”.
“Affinché si avvii una stagione di cambiamento e di
innovazione profonda delle città italiane per migliorarne la qualità e la
vivibilità, occorre - secondo Legambiente - percorrere diverse strade in
parallelo: introdurre regole omogenee in tutta Italia per le
prestazioni in edilizia e controlli indipendenti su tutti gli
edifici con sanzioni vere per chi non rispetta le regole.
Altrettanto indispensabile è dare certezza rispetto alla sicurezza antisismica
degli edifici stabilendo l’obbligo di dotarsi di un libretto
antisismico per tutti gli edifici esistenti”.
“Per migliorare
le prestazioni energetiche - secondo Legambiente - è necessario stabilire, per i
nuovi edifici e per le ristrutturazioni edilizie oltre una certa dimensione, lo
standard minimo obbligatorio di Classe A su tutto il territorio
nazionale; va premiato, nelle ristrutturazioni edilizie, il miglioramento della
classe energetica di appartenenza, e per facilitare questo processo occorre
rendere permanenti le detrazioni fiscali per gli interventi di
riqualificazione energetica (50-65%) offrendo un orizzonte temporale serio, e
allargando gli incentivi gli interventi di consolidamento antisismico degli
edifici”.
“Occorre - prosegue l’Associazione - introdurre un
fondo nazionale di finanziamento e di garanzia per gli
interventi di riqualificazione energetica di edifici pubblici e privati, come
prevede la stessa Direttiva 2012/27, per realizzare misure di miglioramento
dell’efficienza e di sicurezza antisismica.
È necessario poi, introdurre
nuovi strumenti per gli interventi di retrofit energetico degli
edifici condominiali. In Italia è difficilissimo realizzare interventi di
riqualificazione energetica complessiva di edifici condominiali, a causa di un
quadro di regole e incentivi inefficace. Occorre creare le condizioni tecniche e
economiche per rendere vantaggiosi interventi che possono consentire di
migliorare le prestazioni delle abitazioni e di garantire risparmi energetici
quantificabili e verificabili per le famiglie, oltre che di consolidamento
antisismico”.
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