Lavoro, i dieci paesi che trattano meglio le donne
di Claudia Astarita, 14 mar 2014
Quali sono i paesi che, sul lavoro, trattano meglio le donne?
O
meglio, quali sono le nazioni già sufficientemente avanzate e mature da essere
in grado di garantire al gentil sesso le stesse opportunità, e
condizioni, riservate agli uomini?
Risponde a queste domande, il nostro grafico della settimana,
pubblicato da The Economist , che prende in considerazione una serie
di variabili tra cui istruzione, partecipazione in termini di forza
lavoro, salario, costo degli asili, regolamentazione della maternità,
numero di iscrizioni nelle business school e rappresentatività tra le posizioni
senior.
A livello di istruzione e partecipazione alla forza lavoro, tra i paesi
meglio posizionati troviamo, senza troppe sorprese, quelli
nordici. Eppure, sia in Finlandia che in Svezia le donne
continuano ad essere pagate, in media, il 15 per cento in meno degli uomini,
mentre in Norvegia questa percentuale scende di sette punti.
I peggiori
sono invece Giappone e Corea del Sud.
Pochissime donne lavorano, e ancora
meno ricoprono incarichi prestigiosi e di responsabilità.
Le donne coreane
guadagnano addirittura il 37 per cento in meno degli uomini, le giapponesi quasi
il 28.
Può sorprendere trovare, in quarta posizione, la Polonia, meno la
Nuova Zelanda in quinta, risultato che conferma l'Oceania come il
continente che funziona meglio dal punto di vista di opportunità, ricchezza e
distribuzione del reddito.
Altra sorpresa è il piazzamento un po' troppo vicino
al fondo di Svizzera e Regno Unito. Essenzialmente per i costi esagerati
degli asili, che assorbono circa il 40 per cento di un salario medio, e per la
scarsa propensione ad affidare alle donne incarichi importanti.
Anche l'Italia, purtroppo, si trova nella sezione più bassa della
graduatoria. Il principale punto debole del nostro paese è la scarsa presenza
delle donne nel mercato del lavoro, perché da questo punto di vista la
differenza tra uomini e donne sfiora il 21 per cento.
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