domenica 2 marzo 2014

Los Angeles, 2 marzo 2014: assegnati i premi per l'86esimo "Academy Awards Oscar"

Oscar: trionfa l'Italia.
A "Gravity" 7 statuette
e 3 a "12 anni schiavo"


2 mar 2014

Los Angeles - Dopo 15 anni l'Italia torna a trionfare sul palco degli Oscar con 'La grande bellezza' di Paolo Sorrentino: alla 86esima edizione degli Academy Award il film che tratteggia la bellezza struggente e decadente dell'Italia nostrana ha ottenuto l'ambita statuetta come il miglior film straniero. 
Il regista napoletano ha detto che il premio non era affatto "scontato" perche' i "concorrenti erano molto temibili e stavano facendo un grande lavoro". E dal palco ha ringraziato lo straordinario attore protagonista del film, Toni Servillo, i genitori, il fratello e la sorella; ma ha reso omaggio soprattutto ai suoi maestri, "Federico Fellini, i Talking Heads, Martin Scorsese e Diego Armando Maradona", tutti "una fonte di ispirazione": "Quattro campioni nella loro arte che mi hanno tutti insegnato cosa vuol dire fare un grande spettacolo, (cosa) sia innanzitutto alla base dello spettacolo cinematografico".



Per il resto, la parte del leone l'ha fatto 'Gravity', di ALfonso Cuaron, che si e' portato a casa 7 riconoscimenti, per la gran parte tecnici, esclusa la Regia. Delusione invece per il super favorito, "12 anni schiavo", che e' comunque riuscito ad aggiudicarsi la statuetta come miglior film. A conferma di una carriera con un ritmo straordinario, Matthew McConaughey ha conquistato la statuetta come miglior attore per "Dallas Buyers Club", in cui interpreta magistralmente un cowboy omofobo che si ammala di Aids per la sua vita sessuale promiscua; e poi fa della sua malattia una ragione, prima di business, e poi di vita. La sua co-star, Jared Leto, che nel film e' un transgender malato di Aids, e' stato premiato come miglior attore non protagonista; nell'accettare il premio, Leto ha voluto portare nella serata piu' glamour di Hollywood un messaggio di attualita': "A tutti i sognatori la' fuori, in posti come l'Ucraina e il Venezuela", ha esordito. "Voglio dirvi che siamo con voi. E che mentre voi lottate perche' i vostri sogni si avverino, perche' possiate vivere l'impossibile, noi stasera vi pensiamo".
  L'australiana Cate Blanchett e' riuscita a uscire indenne dalle polemiche della vigilia, scatenate dalle accuse della figlia adottiva di Mia Farrow al regista Woody Allen: per il suo ruolo in 'Blue Jasmine', una donna nevrotica dell'upper class di New York caduta in disgrazia dopo la bancarotta del marito, l'attrice australiana si e' aggiudicata l'Oscar come miglior attrice protagonista. Conquistando la statuetta come miglior film, '12 anni schiavo' e' entrato negli annali come la prima pellicola di un regista di colore a conquistare il premio piu' ambito nella notte degli Oscar. "Dedico questo premio a tutti coloro che hanno sopportato la schiavitu' e alle 21 milioni di persone che ancora soffrono la schiavitu' al giorno d'oggi", ha detto il regista britannico, Steve McQueen. Il film, una vera e propria lezione di storia sulla schiavitu' precedente la Guerra Civile americana, si e' aggiudicato anche altre due statuette, quella di Lupita Nyong'o (migliore attrice non protagonista) e quella per la migliore sceneggiatura. E rimarra' nella storia anche l'immagine di Brad Pitt, finalmente salito sul palco per raccogliere il premio come produttore del film (il suo primo dopo cinque nomination). 'Gravity' del regista messicano Cuaron si e' portato a casa sette delle statuette cui aspirava: oltre a quella come migliore regista, una prima assoluta per una regista latino-americano, anche il miglior montaggio -ancora a Cuaron insieme a Mark Sanger- migliore fotografia (Emmanuel Lubezki), miglior colonna sonora originale, migliori effetti visivi, miglior sonoro e miglior montaggio sonoro. Grande perdente della serata il regista David O.Russell, il cui 'American Hustle' e' uscito di scena a mani vuote, nonostante avesse 10 nomination come 'Gravity'. A bocca asciutta anche 'The Wolf of Wall Street' di Martin Scorsese, e soprattutto Leonardo Di Caprio, che non e' stato incoronato neanche stavolta.

Parliamo dell'Oscar Italiano.

Trionfo per il cinema italiano con "La Grande Bellezza" di Paolo Sorrentino a Los Angeles che ha vinto l'Oscar come miglior film straniero. 
Dopo quindici anni, dunque, l'Italia torna a vincere. Il film aveva gia' conquistato prima il premio europeo Efa, a gennaio il Golden Globe, poi il Bafta, l'Oscar britannico e ora l'ambitissima statuetta d'oro.
Sorrentino ha battuto "Albama Monroe-Una storia d'amore" del belga Felix Van Groeninger, "Il sospetto" del danese Thomas Vinteberg, "The Missing Picture" del cambogiano Rithy Panh e "Omar" del palestinese Hany Abu-Hassad. Raggiante il regista accompagnato sul palco da Servillo e dal produttore Nicola Giuliano "Grazie all'Academy, a tutti gli attori, i produttori e alle mie fonti di ispirazione: Federico Fellini, Martin Scorsese e Maradona". Il regista ha quindi ringraziato Roma, dove il film e' ambientato, e Napoli, la sua citta' natale.


La grande contentezza Sorrentino la mostra anche alla stampa "Negli ultimi giorni la pressione e' stata forte. Sentivo un forte senso di responsabilita' verso il mio Paese dove tutti parlavano del film. E io sentivo il peso di partire da favorito". "Ma ora sono felice, sono davvero felice - ha affermato - e mi ci vorranno mesi prima di capire cosa e' veramente accaduto". Il regista ha dunque auspicato che questo riconoscimento possa spingere il cinema italiano a "produrre storie che possano andare ovunque". Interpellato sulla colonna sonora, l'ha definita un mix tra sacro e profano. "Perche' Roma nella mia mente ha proprio la caratteristica di coniugare sacro e profano: e' la citta' del Vaticano, il centro del mondo cattolico ma c'e' anche il mondo profano che si muove sotto il Vaticano e ho cercato di raccontarlo con la musica".
Il trionfo dopo 15 anni
Con l'Oscar alla "Grande Bellezza", la statuetta piu' ambita del cinema torna all'Italia esattamente 15 anni dopo la storica passeggiata di Roberto Benigni sui seggiolini del Dolby Theatre per ritirare il premio per "La vita e' bella". Salgono cosi' a 13 gli Oscar conquistati da fim italiani. Il primo ando' a "Sciuscia'" di Vittorio De Sica nel 1947, che torno' a vincere  con "Ladri di biciclette" nel 1950. Poi nel 1957 trionfo' "La Strada" di Federico Fellini che vinse anche nel 1958 con "Le notti di Cabiria". Nel 1963 Fellini fece il bis con "Otto e mezzo" e poi vinse ancora nel 1974 per "Amarcord". Terzo Oscar nel 1965 per Vittorio De Sica per "Ieri, oggi e domani" nel 1956 . Poi conquisto' una quarta statuetta nel 1971 per "Il giardino dei Finzi Contini". Nel 1970 venne incoronato "Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto" di Elio Petri. E se nel 1987 Bernardo Bertolucci vinse l'Oscar come miglior regista per "l'Ultimo imperatore", l'Italia torno' a trionfare nella categoria dei film stranieri con "Nuovo cinema paradise" di Giuseppe Tornatore nel 1990. Nel 1992 l'Oscar ando' a Gabriele Salvatores per "Mediterraneo". L'ultimo premiato fu' Benigni nel 1999. Complessivamente sono state 75 le vittorie italiane in tutte le principali categorie: miglior  film straniero, miglior regia, miglior attrice ed attore, effetti speciali, fotografia, costumi, colonna sonora. Come migliori attrici sono state premiate Anna Magnani per "La Rosa tatuata" nel 1955 e Sophia Loren nel 1962 per "La Ciociara".

Qui trovi la galleria fotografica



Ecco gli altri vincitori nelle principali categorie:

Miglior attrice Cate Blanchet per "Blue Jasmine"
L'australiana Cate Blanchett ha vinto l'Oscar per miglior attrice (il suo secondo) per il suo ruolo di una donna nevrotica dell'upper class di New York caduta in disgrazia dopo la bancarotta del marito in "Blue Jasmin" di Woody Allen's "Blue Jasmine." La 44enne attrice aveva gia' conquistato Golden Globe e il BAFTA, L'Oscar britannico. Blanchet ha sconfitto Amy Adams in "American Hustle", Sandra Bullock in "Gravity", Judi Dench in "Philomena" e Meryl Streep in "Osage County".

Miglior attore McConaughey per "Dallas Buyers Club"
Matthew McConaughey ha vinto l'Oscar quale migliore attore per "Dallas Buyers Club" in cui intepreta magistralemnte un omofobo che si ammala di Aids per la sua vita sessuale promiscua e fa della sua malatia una ragione e'prima di business e poi di vita. E' ispirato ad una storia vera. McConaughey ha sconfitto Christian Bale ("American Hustle"), Bruce Dern ("Nebraska"), Leonardo DiCaprio ("The Wolf of Wall Street"), per l'ennesima volta rimasto a bocca asciutta, and Chiwetel Ejiofor ("12 anni schiavo").

Leto miglior attore non protagonista in "Dallas Buyers Club"
E' valsa a Jared Leto l'Oscar per miglior attore non protagonista la sua interpretazione di un giovane omosessuale drogato e malato di aids in "Dallas Buyers Club" al fianco di Matthew McConaughey. Leto, che era il chiaro preferito, ha sconfitto il somalo Barkhad Abdi ("Captain Phillips"), Bradley Cooper ("American Hustle"), Michael Fassbender ("12 anni schiavo") and Jonah Hill ("The Wolf of Wall Street"). 
E' spettato invece a Lupita Nyong'o l'Oscar come migliore attrice non protagonista per "12 anni schiavo".

"12 anni schiavo" miglior Film
"12 anni schiavo" di Steve McQueen ha conquistato l'Oscar per miglio film del 2014. 
Il film, ispirato ad una storia veram ha battuto "American Hustle" David O. Russel, "Captain Phillips" di Paul Greengrass, "Dallas Buyers Club" di Jean Marc Valle, "Gravity" di Alfonso Cuaron, "Her" di Spike Jonze, "Nebraska" di Alexander Payne, "Philomena" di Stephen Frears e "The Wolf of Wall Street" di Martin Scorsese.
 

Con miglior regia Cuaron per 'Gravity' ha finora 7 statuette
Il regista Alfonso Cuaron ha vinto il premio Oscar come miglior registra, portando al momento a sette il totale delle statuette conquistate dal suo film. Oltre alla regia Gravity ha vinto l'Oscar per: effetti speciali, sonoro, montaggio sonoro, colonna sonora, fotografia e montaggio. Il regista messicano Cuaron ha sconfitto David O. Russell ("American Hustle"), Alexander Payne ("Nebraska"), Steve McQueen ("12 anni schiavo") e Martin Scorsese ("The Wolf of Wall Street").

Migliore sceneggiatura originale a "Her" a Spike Jonze
Spike Jonze ha vinto l'Oscar per la migliore sceneggiatura originale per "Her".
Leonardo di Caprio a bocca asciutta per l a quarta volta
Sembra una maledizione quella di Leonardo di Caprio che e' stato nominato 4 volte all'Oscar ma non e' mai riuscito a vincerne uno. Anche stasera la sua interpretazione dello speculatore/truffatore John Belfort in "The Wolf of Wall Street" di Martin Scorsese non gli ha fatto conquistare l'ambita statuetta.  

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