Allarme linguaggio per 300mila bimbi stranieri in Italia
4 mar 2014
La Federazione dei Logopedisti Italiani, in
occasione della Giornata Europea dedicata al multilinguismo organizzata dal
Comitato europeo della logopedia per il prossimo 6 marzo, lancia l’allarme per
un diffuso disturbo nel linguaggio degli alunni stranieri, trecentomila bimbi
tra i sei e i dodici anni che vivono in Italia. Di che si tratta?
"Spesso i loro disturbi - spiegano i
logopedisti - vengono scambiati solamente per difficoltà ad apprendere la
lingua italiana, con la conseguenza che non viene dato troppo peso al problema,
ma sono almeno in 20mila quelli che avrebbero bisogno di una visita dal
logopedista".
Sembra di capire, quindi, che il disturbo del
linguaggio sopravvenga, soprattutto, per la mancanza di un intervento
rieducativo. E il mancato intervento crea altre conseguenze, come spiega la
Federazione dei Logopedisti, ha altre conseguenze.
"Basta la presenza di un piccolo disturbo per
creare enormi difficoltà di gestione del linguaggio e conseguente isolamento
sociale all'asilo e a scuola e quindi nella vita successiva", sottolineano
i logopedisti, che offriranno attraverso il proprio sito Internet (www.fli.it)
materiale informativo tradotto in varie lingue che sarà a disposizione di
professionisti, operatori scolastici, famiglie e comunità straniere presenti in
Italia.
"Fenomeni come il passare da una lingua
all'altra o il restare a lungo in silenzio in classe - spiega Tiziana
Rossetto, presidente della Federazione Logopedisti Italiani - sono normali
nel bambino bilingue e non devono far sospettare un disturbo del linguaggio.
Generalmente, occorrono 2 anni di permanenza in un Paese per raggiungere una
buona capacità conversazionale, ma se dopo 6 mesi di permanenza in Italia, il
bambino non è per niente in grado di esprimersi in italiano, è necessario un
approfondimento - evidenzia Rossetto - e prestare attenzione innanzi
tutto a come il bambino parla nella sua lingua madre. Difficoltà nel fare questo
richiedono un'attenzione immediata e la valutazione logopedica".
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