Getty Images:
incastonare per semplificare
Embedding per tutti coloro che non facciano delle immagini
un uso commerciale. Per combattere la pirateria diffondendo la propria
licenza
di Claudio Tamburrino, 6 mar 2014
Getty Images ha deciso di rendere disponibili
gratuitamente 35 milioni di immagini con un nuovo sistema di embedding:
non si tratta solo di una nuova funzione per incoraggiare con semplicità gli
utilizzi non commerciali dei contenuti, ma anche di un segnale contro la
violazione del diritto d'autore online.
"Stiamo iniziando realmente - ha spiegato il vicepresidente Craig Peters - a
comprendere l'estensione delle violazioni online".
Il sito che, con più di 35
milioni di immagini, offre uno dei più grandi archivi fotografici online, sta subendo sempre di più la pressione dei prezzi
più bassi di altri operatori del settore, delle offerte gratuite di immagini
rintracciabili sui social media dedicati alle fotografie, delle maggiori
possibilità date dalla diffusione di diversi tipi di piattaforme di
self-publishing, nonché quella della pirateria.
La idea balenata
a Getty Images per contrastare queste spinte è una strategia interessante che
non contrasta questo trend di condivisione, ma sembra assecondarlo: ha lanciato uno strumento per incastonare
le fotografie per l'uso non commerciale online gratuito.
Getty Images, in pratica, fornirà l'immagine in un lettore da embeddare: un
meccanismo molto simile a quello utilizzato da YouTube, che contiene già al suo
interno tutte le informazioni relative all'immagine che si vuole utilizzare, dal
nome dell'autore, al link alla pagina di Getty Images con i permessi con cui
l'ha voluta mettere a disposizione.
Inoltre la piattaforma si riserva di
raccogliere i dati relativi alle immagini utilizzate dagli utenti e la
possibilità di inserire advertising all'interno delle immagini, proprio come fa
il Tubo.
L'aspetto interessante della soluzione è che Getty Images cerca anche di chiarire quali sono gli
usi non commerciali: tutti quei siti che hanno al loro interno
inserzioni Google Ads, per esempio, potranno utilizzare il lettore incastonato
gratuitamente e in tutta tranquillità, mentre dovrà pagare chi usa le sue
immagine per promuovere un servizio o un prodotto.
La questione
dell'utilizzo online delle immagini, d'altronde, non è affatto semplice: i
termini con cui vengono condivise non sono sempre chiarissimi (nella migliore
delle ipotesi il sistema di Creative Commons copre tutte le
fattispecie), la facilità di condivisione rende difficile se non impossibile
risalire sempre al titolare e anche i confini del fair use sono molto
labili. Getty Images stessa è stata coinvolta in un abuso che le è
costato milioni di dollari.
Il caso risale al 2010 ma si è concluso pochi
mesi fa: Getty è stata condannata insieme ad Agence France-Press, perché quest'ultima
aveva ripreso le immagini con cui il fotografo Daniele Morel aveva immortalato
il catastrofico terremoto che ha colpito Haiti, diffondendole online usando la
licenza Getty Images e finendo per essere riconosciuta come titolare del diritto
d'autore.
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