venerdì 26 aprile 2019

Le differenti regole del Galateo nei vari paesi...

Da Oggi


17 mar 2016

Forchetta, cucchiaio o bacchette? Mancia sì oppure no? Ogni angolo di mondo ha le sue regole, abitudini, tradizioni. Ecco allora cosa fare e cosa evitare in cinque tra le destinazioni più complesse.

Le dritte su come destreggiarsi tra posate e quantità, senza rischiare brutte figure, arrivano da Secret Escapes, club di viaggi online specializzato in vendite flash per alberghi di lusso.

Francia – Mani avanti: i francesi apprezzano che, quando si sta seduti a tavola, si tengano le mani e i polsi (mai i gomiti) appoggiati alla medesima e non sulle ginocchia. Se le mani non sono in vista, non si vuole immaginare che cosa stia accadendo sotto la tovaglia. Il pane, poi, va appoggiato al tavolo e mai al piatto, mentre è consentito utilizzarlo per avvicinare il cibo alla forchetta. Altra cosa da evitare assolutamente è tagliare con il coltello le foglie della lattuga, che invece vanno piegate e mangiate esclusivamente con la forchetta.

Thailandia – La cucina thai è basata sulla condivisione: le pietanze vengono di solito servite tutte insieme e non suddivise per portate. Ciascuno può servirsi a volontà, anche in modo abbondante, ma è considerato scortese prelevare l’ultima porzione dal piatto comune senza prima essere stati autorizzati dagli altri commensali. La forchetta viene utilizzata solo per accompagnare il cibo verso il cucchiaio, unico utensile autorizzato. Solitamente non si usano le bacchette, a meno che non si stia mangiando un piatto Chinese-style, servito in una ciotola.

Giappone – Qui ci si deve per forza cimentare con le temibili bacchette, visto che anche i cucchiai sono piuttosto rari. Cercate di evitare di incrociarle e non leccatele e, soprattutto, non usatele per infirlzare il cibo: questo è il modo in cui il cibo viene offerto ai defunti nelle cerimonie buddhiste, porta sfortuna. Ugualmente non ci si deve mai passare il cibo utilizzando le bacchette, altra pratica tipica delle cerimonie funebri. Se il piatto da consumare è una zuppa o una ciotola di spaghetti in brodo, è buona pratica consumarli in modo “rumoroso”: un segno di apprezzamento. La mancia, invece, è considerata scortese.

India – Qui l’unico attrezzo utile per mangiare è la mano destra (quella sinistra è considerata impura). Le dita vengono usate anche per mischiare il cibo contenuto nel piatto e per avvicinarlo alla bocca mentre si abbassa la testa per raggiungere meglio il boccone, aiutandosi con il pollice per infilarlo in bocca. Fondamentale il ritmo, lentissimo, con cui si mangia. Finire tutto il cibo presente nel piatto è considerato cortese, sprecare il cibo è irrispettoso.

Cina – Qui lasciare una piccola quantità di ciò che si è ordinato nel piatto è un gesto educato, come per dimostrare che il padrone di casa ti ha donato più del necessario. Le mance invece non si usano (alcuni ristoranti riportano addirittura cartelli con scritto ‘no mancia’). È maleducato prendere qualcosa dal piatto degli altri, così come mangiare troppo velocemente e non vestirsi in modo adeguato. Infine, vai contro ogni forma di educazione occidentale e rutta: è il migliore dei complimenti nei confronti del cuoco. È invece considerato disgustoso soffiarsi il naso in pubblico.

Il resto del mondo… – Se in Italia chiedere del parmigiano da spolverizzare sul proprio pasto può essere considerato un passo falso, in Portogallo quello che non bisogna proprio chiedere sono sale e pepe (è considerato un insulto allo chef). Una mancia del 10% accomuna i due Paesi. In Germania, è buona norma schiacciare le patate con la forchetta, anziché tagliarle con il coltello (vorrebbe dire che sono troppo crude). A una cena tradizionale in Georgia, meglio aspettare i brindisi per bere il vino. E, in Corea, una pietanza offerta da una persona più anziana va accettata sempre con due mani.

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