mercoledì 7 marzo 2018

Un approfondimento sulle cellule staminali



Tutto ciò che dovresti sapere sulle cellule staminali: cosa sono, a cosa servono, come si usano e le malattie che si possono curare


Nell’ultimo decennio si parla molto di cellule staminali. 
Ma pochi sanno davvero a cosa servono e perché, in un prossimo futuro, potrebbero rappresentare la nuova arma contro malattie momentaneamente incurabili. Oggi, scienziati di tutto il mondo, si stanno concentrando sulla loro origine e le loro peculiarità, scoprendo ogni giorno qualche tassello in più. Solo pochi giorni fa, infatti, alcuni ricercatori sono riusciti a trovare le staminali dei polmoni e mettere a punto una promettente cura contro la sclerosi multipla.

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Cosa sono le cellule staminali?

Prima di capire come potrebbero cambiare la nostra vita nei prossimi anni, è importante comprendere bene cosa sono le staminali. Queste ultime sono cellule indifferenziate ovvero cellule che potrebbero, un giorno, specializzarsi e diventare le componenti principali di un determinato tessuto o organo. Per esempio possono diventare cellule dei polmoni o dei reni, del cuore e così via. Ma quando si trovano nello stadio staminale ancora non si sono trasformate in niente di tutto ciò. Le staminali, in sintesi, sono cellule che producono altre cellule specializzate.

Diversi tipi di staminali

Le cellule staminali sono di diverso tipo e si dividono in totipotenti (in grado di diventare parte di qualunque organo o tessuto), pluripotenti (possono trasformarsi in cellule della maggior parte degli organi o tessuti ma non tutti e, infine, unipotenti ovvero che possono trasformarsi in cellule di un solo tipo. Il compito delle staminali, in sintesi, è quello di dar vita a cellule specializzate. Ma non sempre il lavoro viene svolto nello stesso modo. Quando si dividono, infatti, possono produrre cellule del luogo in cui si trovano o addirittura altri tipi. Poniamo l’esempio delle staminali della pelle: potrebbero materializzare altri staminali della pelle oppure cellule differenziate di tale zona – per esempio quelle che hanno come compito principale la produzione della melanina.

Replicazione continua

Una delle peculiarità più importanti delle cellule staminali è quella di replicarsi in maniera infinita. E questa caratteristica è unica nelle cellule del corpo umano. Quando si trovano nella fase specializzata, infatti, possono replicarsi in maniera limitata. Maggiore è il numero di staminali che prolifera, più alta è la capacità di auto-rinnovamento e mantenimento.

Riparazione dei tessuti

La funzione principale delle staminali è quella di fornire una riserva continua al nostro organismo in caso di tessuti danneggiati. In seguito a lesioni o malattie, infatti, le staminali ci forniscono un’adeguata quantità di cellule specializzate pronte e rigenerare i tessuti e sostituendo le cellule morte con altre nuove.

Dove si trovano le cellule staminali

Le cellule staminali si trovano in moltissime zone del corpo umano, in primis nel midollo osseo, sono queste che vengono trapiantate in caso di leucemia. 
Ma si trovano anche nei polmoni, nel derma, nel cervello, nella polpa dentaria e così via. 
Un’altra fonte estremamente ricca di staminali è il cordone ombelicale dei neonati e il liquido amniotico. 
Ma non solo: recenti ricerche hanno messo in evidenza come lo stesso latte materno sia ricco di staminali. Infine, non possiamo dimenticare che la risorsa più importante – come è facilmente intuibile – è rappresentata dall’embrione umano. Luogo in cui si trova un enorme quantità di cellule totipotenti. Ciò significa che le cellule staminali embrionali potrebbero dar vita a qualsiasi tipo di cellula specializzata (e quindi tessuto o organo) del corpo umano. Generalmente gli scienziati utilizzano le staminali embrionali provenienti da avanzi di trattamenti di fertilità.

Cellule staminali indotte

Nonostante per le staminali embrionali vengano utilizzati solo embrioni che altrimenti verrebbero gettati, molti sollevano dubbi etici in merito. Per ovviare al problema si usano le cosiddette iPS – ovvero le staminali pluripotenti indotte. Queste ultime possiedono le stesse caratteristiche di quelle embrionali ma non sono ricavate da embrioni – ma dal paziente stesso - per buona pace di tutti.

Le malattie curabili con le staminali

La scienza è riuscita a ottenere risultati positivi nelle malattie del sangue (come la leucemia linfoblastica, la leucemia mieloide, la talassemia, il mieloma multiplo e l'anemia da ciclo cellulare). Ma anche in altri tipi di patologie, completamente differenti: morbo di Parkinson, sclerosi laterale amiotrofica, alzheimer, ictus, lesioni del midollo spinale, sclerosi multipla, lesioni intestinali indotte da radiazioni, malattia infiammatoria dell'intestino, malattie del fegato, distrofia muscolare di Duchenne, diabete, malattie cardiache, malattie ossea, malattie renale, ferite croniche, , sepsi e malattie respiratorie.

Le staminali del cordone ombelicale

Le staminali cordonali (UCB) sono cellule multipotenti, quindi sono ancora in grado di differenziarsi in molti tipi di cellule – anche se non tutti. In natura servono per lo più a dare origine a cellule ematiche, ma gli scienziati hanno scoperto che possono specializzarsi in molti altri tipi di cellule, per esempio possono originare strutture epiteliali stratificate. Ma non solo: alcuni studiosi sono riusciti a trasformarle in cellule dendritiche, pancreatiche ed epatociti. Le UCB sembrano anche contenere staminali mesenchimali immature e più primitive rispetto a quelle che si trovano nel midollo osseo. Per questo motivo, durante lavori sperimentali, sono stati ottenuti ottimi risultati nel dar vita – attraverso l’infusione nel midollo osseo – a nuove linee cellulari per costituire il cuore, i denti e la milza.

Perché le staminali potrebbero salvarci la vita?

Come abbiamo detto, le staminali hanno il compito di dar luogo a cellule specializzate che siano in grado di rimpiazzare quelle derivanti da tessuti e organi danneggiati. Ciò significa che infondendo in un paziente alcune staminali si può forzare il processo e curare diversi tipi di malattie. 
Pensiamo alle staminali dei polmoni, per esempio: potrebbero ripararli consentendo la sopravvivenza di molte persone affette da lesioni provocate da malattie gravi. 
Oppure si potrebbe rigenerare un fegato a causa di una pericolosa cirrosi o il cuore dopo un attacco cardiaco. Recentemente alcuni studi sono riusciti a dimostrare come le staminali dei denti potrebbero ricostruire i tessuti della bocca danneggiati o quelle neurali potrebbero ridurre l’infiammazione nei pazienti affetti da sclerosi multipla. 
Si ritiene che le staminali potrebbero curare anche i danni spinali, il Parkinson, la malattia di Huntington e persino il cancro.

Le malattie che si possono curare con le staminali cordonali

Le staminali maggiormente testate sono quelle provenienti dal cordone ombelicale e sono molte le malattie che già si possono curare grazie alle cellule emtopoietiche (del sangue del cordone). 
Tutte inserite nell’elenco pubblicato a novembre 2009 nella Gazzetta Ufficiale e aggiornato nel 2014. Le staminali autologhe del cordone ombelicale sono state testate con successo in diversi studi e per una grande varietà di malattie, per esempio:
  • Autismo
  • Epidermolisi Bollosa
  • Malattie da accumulo lososomiale
  • Malattie del metabolismo
  • Paralisi Cerebrale
  • Sindrome da distress respiratorio

Non è tutto oro ciò che luccica

Nonostante tutte queste grandi potenzialità ci sono anche i lati negativi: se non utilizzate correttamente, le staminali potrebbero dar luogo alla comparsa di tumori o malattie immunitarie. Per questo motivo la ricerca sta proseguendo e sta diventando sempre più specialistica, al fine di evitare questi effetti collaterali.



Bibliografia:

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