mercoledì 27 maggio 2015

Il disco di Benham e la nostra personalissima visione dei colori

Da LaRepubblica.it

Il mistero della vista: guarda il disco, quale colore vedi?

di Matteo Marini
13 giu 2014

Osservate il disco che gira, nel video sotto all'articolo: sullo sfondo compaiono degli archi colorati. 
Sì, ma di quale colore? 
Ognuno di voi avrà una risposta diversa perché, da individuo a individuo, il colore percepito cambia. 

Il disco di Benham non è propriamente un'illusione ottica, piuttosto un esempio di quanto sia complesso e ancora poco conosciuto il meccanismo di visione dei colori. 
La spiegazione che la scienza ha fornito finora di questo fenomeno infatti è piuttosto incerta. 
Noi vediamo i colori grazie alla "macula", la zona centrale della retina nella quale sono maggiormente concentrati i coni. 
Questi recettori sono divisi in tre tipi: quelli sensibili al rosso, al verde e al blu. I coni di diversi tipi hanno risposte diverse quando vengono sollecitati e anche tempi di "latenza" diversi. 
Cioè è come se continuassero a inviare il segnale al cervello anche dopo il termine dell'impulso (succede per esempio con il sole o con una fonte luminosa quando continuiamo a vedere davanti a noi una macchia di luce dopo che abbiamo distolto lo sguardo). 
Quando vediamo bianco (il fondo del disco di Benham per esempio) tutti e tre i tipi di coni si attivano (rosso più verde più blu dà bianco). 
Il passaggio velocissimo del disco nero lo copre ma i diversi tipi di coni si "spengono" con tempi differenti lasciando una specie di traccia: il colore. 

Ma perché ognuno di noi ne vede uno diverso? 
La spiegazione a questo sta probabilmente nel comportamento del nostro apparato visivo che (come la retina) ha sottili differenze fisiche e risposte differenti per ogni individuo


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