martedì 3 dicembre 2013

Nuovo Ceo Microsoft: favorito Satya Nadella

Da B&T

Nuovo Ceo Microsoft: Nadella favorito su Mulally

Il nuovo Ceo Microsoft ormai sta per essere nominato e subentrerà a Ballmer dopo 9 mesi, durante i quali, in un periodo di transizione saranno programmati, gradualmente tutti i passaggi societari.
Si tratta di una fase delicata a cui il gruppo guarda con estrema attenzione.
Colui che sostituirà Steve Ballmer alla guida della casa di Redmond e che avrà l’ingrato compito di tentare un lifting totale a brand, prodotti e struttura. Impresa titanica nelle mani di uno dei due rimasti nella lista dei pretendenti al posto, Satya Nadella e Alan Mulally, al cospetto di Bill Gates che conta molto di più del 6,4% delle quote dell’azienda che ha fondato.
nadella Ceo Microsoft
Satya Nadella, favorito come futuro CEO di Microsoft

Satya Nadella e Alan Mulally, si sfidano. Con un certo vantaggio del primo rispetto all’attuale presidente e Ceo di Ford Motor Company. Non perché Mulally abbia fatto capire che sta bene dov’è e neanche perché abbia un cv discutibile – è colui che, dopo essere cresciuto in Boeing, ha fatto tornare profittevole Ford dopo la crisi del 2000, in un periodo e in un mercato difficilissimo.
Il nome di Mulally è salito agli onori delle cronache grazie a diverse coincidenze: il manager risiede a Seattle ed è amico della coppia Gates & Ballmer, ha fatto un miracolo in Ford, è riconosciuto nel mondo e negli Usa, sarebbe un ottimo Ceo, o forse un ottimo killer (uno di quelli scelti appositamente per “ridimensionare” l’azienda). Ma, forse, non sarebbe un buon traghettatore verso il Nuovo Mondo.
Nadella nuovo Ceo Microsoft?
Secondo fonti interne, sarebbe in effetti Satya Nadella il prossimo CEO dell’azienda di Redmond, anche se le quotazioni di Alan Mulally rimangono ancora altissime. Nadella sarebbe favorito per tutta una serie di questioni da non sottovalutare. Innanzitutto l’età Saty Nadella ha 44 anni contro i 68 di Alan Mulally. Ed ancora, cosa che avrebbe a quanto pare convinto lo stesso Bill Gates, si opterebbe per il primo anche perchè è cresciuto nel seno di Microsoft ed è quindi considerato meno propenso a strattoni e cambiamenti. Inoltre Nadella è sempre stato ritenuto un fido direttore ben lieto di seguire la linea dell’azienda. Insomma il classico dirigente che di cui fidarsi ad occhi chiusi.
Dunque, Nadella il favorito alla successione di Ballmer, vediamo perché? Non dovrebbe esserlo se si immagina che una rivoluzione dovrebbe partire da un leader avulso alla casa di Redmond, potrebbe esserlo se si immagina, quantomeno, un ricambio generazionale.        Satya Nadella ha 44 anni, Mulally ne ha 68. E fin qui ci siamo. Nadella è un americano di origine indiana – è nato a Hyderabad – in Microsoft da 21 anni, dopo la prima esperienza in Sun Microsystems, e qui, appunto, potremmo non esserci ma è evidente la volontà di Gates & Ballmer di non rivoluzionare troppo l’azienda scegliendo qualcuno che, riconoscente, sappia seguire i loro “consigli” e che sia totalmente permeato del dna della casa di Redmond.
Nadella è vicepresidente capo della divisione Cloud ed Enterprise Business di Microsoft, una parte consistente del fatturato di Microsoft, la più “innovativa” in qualche modo e, soprattutto, la più vicina ai clienti aziendali, quelli da dove vengono i soldi.
Teoricamente, secondo il comunicato ufficiale di Microsoft emesso in agosto, Ballmer avrebbe ancora nove mesi per andarsene. Oppure, il comitato di direzione messo su per l’occasione con a capo John Thompson – unico afroamericano a capo di una azienda hi tech, Symantec, e vice presidente di Ibm – e composto inoltre da Bill Gates, Chuck Noski, Steve Luczo, avrà nove mesi per risolvere la questione e comunicare a Heidrick&Stuggles, il cacciatore di teste demandato alla selezione, il nome del prescelto.
Nadella sarebbe, insomma, una novità a metà. Non rappresenterebbe una folata di fresca novità per Microsoft ma solo un tenue alito di vento. Proviene da una divisione che, come detto, è la più innovativa di Microsoft, rappresenterebbe un solido appiglio al troppo importante business aziendale, piuttosto che una scommessa vincente per trasformare Microsoft in un’azienda di dispositivi e servizi, come dichiarato.

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