Il «dolce» grillino solo agli scolari benestanti
Polemiche per la delibera ella giunta 5 Stelle sui pasti nelle mense scolastiche
di Mau. Gal., 21 mag 2014
Fabio Fucci |
A poveri niente dolcetto.
Sembra uno scherzo, anzi uno
scherzetto. Non lo è.
È, invece, la «dieta» prevista da una delibera della
giunta comunale di Pomezia, amministrata dalla giunta del sindaco «grillino»
Fabio Fucci, nelle scuole primarie e dell’infanzia.
Una decisione da molti
ritenuta discriminatoria, che ha scatenato polemiche pre-elettorali.
«È inaccettabile la scelta operata dalla giunta grillina di
Pomezia di utilizzare due menù nelle mense scolastiche a seconda della
possibilità di pagamento dei genitori dei bambini.
In sostanza a chi paga di più
viene fornito un pasto completo, e questo in una scuola pubblica! - sbottano i
senatori del Partito democratico Valeria Fedeli e Raffaele Ranucci - Una cultura
discriminatoria quella portata avanti dal Movimento 5 stelle che, nascondendosi
dietro al cosiddetto governo partecipato, arriva al punto di far subire a dei
bambini nell’età più delicata l’esperienza più terribile: la diseguaglianza
sociale.
Una decisione incredibile per un partito che in questi giorni si
candida a rappresentare i cittadini in Europa e che rivela la sua vera indole,
quella di un movimento che vuole minare alle fondamenta la convivenza civile e
democratica del paese. Nello specifico - spiegano i due parlamentari - si tratta
di un appalto che durerà tre anni e fornirà oltre 400 mila pasti l’anno, che
contempla un menù completo e uno ridotto con due costi diversi per le famiglie
differenziandosi per la presenza o assenza della portata del dolce.
Una scelta,
vogliamo ricordare -concludono fedeli e Ranucci- che colpisce bambini sia
della scuola primaria che dell'infanzia e che non fa in alcun modo riferimento a
convinzioni alimentari, ad esempio per vegetariani e vegani, ma solo ed
esclusivamente a parametri economici.
Per Ileana Piazzoni, di Sel, si tratta di
«un’odiosa discriminazione in base al censo» e «nonostante il messaggio
"grillino" su una presunta salvaguardia delle fasce più colpite dalla crisi,
l'amministrazione Fucci si sta dimostrando una degna discepola della peggiore
destra elitaria, andando a colpire il nervo più debole della società cittadina:
i suoi bambini».
Ma il sindaco della cittadina laziale racconta una storia
diversa: «I genitori ci hanno chiesto di prevedere due menu diversi, uno più
costoso e l’altro meno - spiega Fabio Fucci - Noi abbiamo rifiutato questa
scelta discriminatoria e abbiamo deciso, invece, di distribuire la merenda
pomeridiana, un dolce o un frutto, a chi pagava una certa cifra e viceversa. Gli
altri la portano da casa. La delibera è del dicembre 2013. Se le polemiche
esplodono solo adesso, è chiaro che si tratta di una questione legata alla
campagna elettorale per le europee».
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