Google Car, una cabinovia a quattro ruote
Niente volante né pedali: questa "macchina"
fa davvero tutto da sola. Entro l'estate i primi test per 100 prototipi
28 mag 2014
Ok, ad essere bella non è bella.
E, a dire il vero, non sembra nemmeno un'auto, ma le rivoluzioni - si sa - partono da lontano.
Così Google svela uno dei suoi primi prototipi della Self drive car, un modello molto più avanzato della famosa Prius modificata per guidare da sola in alcuni frangenti. Questa, infatti, fa tutto da se. Al punto che non ha nemmeno sterzo e pedali.
Più che un'auto
insomma è una specie di cabinovia con le ruote. Ma il progetto è in fase
avanzata: Google prevede di di costruire un centinaio di prototipi del genere e,
nel corso dell’estate, i collaudatori inizieranno i primi test, ma con modelli
dotati di controlli manuali (non si sa mai...). Poi se tutto va bene, in
California (perché è l'unico stato al mondo che rende possibile la circolazione
di questi prototipi senza pilota) inizieranno le prove di modelli senza comandi.
Viene da chiedersi cosa faranno i "piloti" in quel caso, ma lasciamo
perdere.
In realtà la sfida è complessa. E non solo
dal punto di vista tecnico, ma anche assicurativo e legale: se una "macchina"
del genere va a sbattere, chi paga? Chi "era-non era alla guida"? O chi ha fatto
la macchina? Non solo: i programmatori si stanno trovando anche davanti ad
insormontabili problemi etici perché mentre programmano il software devono
"scrivere" nel cervello del veicolo che in caso di impatto inevitabile
"preferisca" uccidere un anziano piuttosto che un bambino. Prendere un'altra
macchina di faccia o infilarsi in un bar... Scelte che il cervello umano fa in
modo istintivo, ma che in un computer vanno decise a tavolino. Da brivido.
Qui ne abbiamo parlato a lungo del problema, ma la soluzione sembra
lontana.
Come finirà? "Ora stiamo costruendo dei prototipi per capire
come dovrebbero essere dei veicoli che si guidano completamente da soli - ci ha
spiegato Chris Urmson, Director, Self-Driving Car Project
di Google - i
prototipi saranno progettati per operare in sicurezza e in modo autonomo senza
la necessità di intervento umano. Non avranno un volante, nè il pedale
dell'acceleratore o del freno ... perché non ne hanno bisogno. Il nostro
software e i nostri sensori faranno tutto il lavoro. I veicoli saranno molto
semplici - vogliamo imparare da questi prototipi e adattarli il più velocemente
possibile - ma vi porteranno dove vorrete, semplicemente premendo un tasto.
Questo è un passo importante verso il miglioramento della sicurezza stradale e
la trasformazione della mobilità per milioni di persone".
Una cosa è
chiara: se sulla carta la sicurezza appare come il principale dei problemi, poi
ascoltando le parole del manager Google si capisce che invece tutto è nato
proprio per evitare gli incidenti: "Abbiamo iniziato - spiega infatti Urmson -
con la cosa più importante: la sicurezza. Questi veicoli infatti sono dotati di
sensori che eliminano i punti ciechi e possono rilevare oggetti in tutte le
direzioni ad una distanza maggiore di due campi da calcio, una fattore
particolarmente utile su strade trafficate con tanti incroci. Non solo, abbiamo
limitato la velocità di questi primi veicoli a circa 40 km/h".
Una mission impossibile? Si, ma è fondamentale che
qualcuno, prima o poi cominci. E, va sottolineato, se questo il futuro, l'auto
del futuro non verrà costruita da una casa automobilistica ma da un'azienda che
fa altro. Forse è questa la grande rivoluzione della Self Drive car...
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