I permessi sindacali saranno dimezzati
Parte la rivoluzione. Stop al trattenimento in servizio per chi raggiunge la pensione. Statali trasferiti se il posto è a 100 km. Ci sarà un solo registro per le auto, ma il bollo sarà più caro
di Filippo Caleri, 12 giu 2014
Per gli statali e in generale per tutti gli impiegati
pubblici si profila un cambio delle regole così incisivo tale da mettere in
discussione il valore del «posto fisso pubblico» così caro a chi cerca un lavoro
tranquillo e sicuro. Già secondo le bozze di riforma della pubblica
amministrazione che circolano con insistenza e dunque non lontane
dall’articolato finale sarà possibile spostare i dipendenti pubblici entro un
raggio di 100 chilometri senza che sia necessario il loro assenso. Meno
inamovibili anche coloro che superano i limiti di età in servizio per i quali
non esisterà più l’istituto del trattenimento in servizio. A pagare lo scotto
anche i sindacati con un dimezzamento del monte ore dei permessi a disposizione
di chi svolge attività sindacali. Non solo ma anche allargamento delle maglie
del turn over per favorire l’ingresso di 100 mila giovani e l’istituzione di un
archivio unico per i dati delle auto. Ecco i principali contenuti del decreto
che dovrebbe essere varato domani dal Consiglio dei ministri:
MOBILITÀ
Gli statali potranno essere spostati senza il loro assenso
in un posto di lavoro diverso da quello attuale a patto che si trovi a meno di
100 chilometri. Entro 50 chilometri le diverse sedi di lavoro sono considerate
«stessa unità produttiva» mentre tra 50 e 100 Km lo spostamento del lavoratore
deve essere motivato con esigenze organizzative e produttive. Per la mobilità
volontaria scompare l'obbligo del nulla osta dall’amministrazione di
provenienza.
TRATTENIMENTO
Non sarà più possibile restare a lavorare nella pubblica
amministrazione dopo aver raggiunto l’età di pensionamento oltre il 31 ottobre.
La bozza di riforma, infatti, elimina l'istituto del trattenimento in servizio.
Restano in vita quelli in essere «fino al 31 ottobre 2014». Quelli «non ancora
efficaci alla data di entrata in vigore» del dl «sono revocati». Questo aprirà
buchi consistenti nelle file della magistratura e dei docenti universitari. Si
aprono dunque prospettive per i giovani visto che sarò probabilmente necessario
indire nuovi concorsi per rimpolpare gli organici.
PREPENSIONAMENTO
In caso di esuberi e in assenza di criteri e modalità
condivise con i sindacati, la Pa procede alla «risoluzione unilaterale, senza
possibilità di sostituzione, del rapporto di lavoro di coloro che entro il
biennio successivo maturano il diritto all’accesso» alla pensione «con
conseguente corresponsione del trattamento».
DEMANSIONAMENTO
I dipendenti pubblici «in disponibilità» (collocati in
mobilità a seguito di rilevazioni di eccedenze) possono presentare richiesta di
ricollocazione «in via subordinata, in una qualifica o in posizione economica
inferiore», per ampliare le occasioni di ricollocazione.
TURNOVER
Le percentuali di limite per le amministrazioni centrali
restano al 20% delle uscite per il 2014, 40% per il 2015, 60% per il 2016 e 80%
per il 2017, ma il limite si riferisce solo alla spesa complessiva e non alle
persone. Dal 2018 il limite per le assunzioni tornerà al 100% delle uscite.
DISTACCHI SINDACALI
Da agosto 2014, distacchi, aspettative e permessi
sindacali, nel loro insieme, sono «ridotti del 50% per ciascuna associazione
sindacale». La riforma collega la decisione alla razionalizzazione e riduzione
della spesa pubblica.
BOLLO AUTO
Il Governo lavora alla messa a punto di un archivio unico
sui veicoli circolanti. Il ministro dell'Economia stabilira' le misure
dell'imposta regionale di immatricolazione per tipo, categoria, emissioni e
potenza dei veicoli. Gli importi delle tasse auto possono aumentare per il solo
2015 fino a un massimo del 12%.
SINDACATI
Centomila nuove assunzioni di giovani nel pubblico impiego
attraverso il blocco del turn over dei dirigenti e il pensionamento di
dipendenti quali infermieri o insegnanti che svolgono mansioni usuranti. È
questa la controproposta unitaria, più incisiva, che i sindacati Fp Cgil, Cisl
Fp, UilFpl e Uil Pa presenteranno al governo oggi , in particolare al ministro
per la Pa Marianna Madia, che li ha convocati tutti insieme, in un mega tavolo
al quale parteciperanno una dozzina di organizzazioni di categoria, proprio il
giorno prima del varo della riforma.
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