Skype contro la Torre di Babele
di Luca
Annunziata, 28 mag 2014
Un sistema di traduzione consecutiva automatico.
Integrato
nel software per le videochiamate VoIP, sarà realtà a partire dalla fine del
2014.
Alla mente torna subito il traduttore universale di Star Trek, o il
Babelfish della Guida Galattica: quanto mostrato da Microsoft, tramite la sua controllata
Skype sul palco della conferenza statunitense Code è la realizzazione
di quello che fino a pochi anni fa era solo una speculazione della fantascienza.
Il CEO Satya Nadella, assieme al collega Gurdeep Pall che sovrintende alla
messagistica per Microsoft, ha mostrato al pubblico quello che ha chiamato
"Skype Translator": un sistema di intelligenza artificiale che ascolta,
traduce e ripete in un'altra lingua come in un intepretariato
consecutivo, con una precisione non paragonabile (almeno in questa demo, senza
dubbio pure ampiamente preparata e sperimentata) a quella di un professionista
umano, ma comunque in grado di garantire il passaggio dell'informazione.
Il
traduttore miracoloso è frutto della collaborazione tra Microsoft Research e il team Skype: stando alle
parole di Nadella la tecnologia mostrata è oggetto di studio e sviluppo da almeno un decennio, ma solo ora con il progressivo ampliamento
delle capacità computazionali e la ampia disponibilità del cloud computing per
supportare il funzionamento in remoto del motore di traduzione è stato possibile
renderla disponibile al pubblico. Qualcosa di simile è già disponibile nelle API
per la traduzione del testo presenti in Azure, ma la possibilità di applicare lo
stesso meccanismo in tempo reale a una conversazione audio-video ha naturalmente
richiesto uno sforzo ulteriore di integrazione.
Sul piano della ricerca,
dai laboratori di Pechino spiegano che un grosso è stato fatto naturalmente
nell'addestramento del motore che comprende e traduce nelle diverse lingue. Non
solo si è badato al parlato, ma anche alle forme di espressione
scritta tipiche di ambienti informali come i social network. Mettendo
assieme questi studi, un meccanismo di riconoscimento del parlato molto
sofisticato, alcune ricerche relative alla pronuncia dei fonemi e applicando a
tutto una rete neurale in grado di apprendere progressivamente nuove capacità
(modellata sulle recenti tendenze multi-livello -
DNN: deep neural network - per farla assomigliare nella sua concezione
al cervello umano), il risultato è quanto mostrato sul palco californiano: un
sistema chiaramente ancora imperfetto, ma impressionante nella sua capacità di
offrire quantomeno una traduzione comprensibile nel senso a due interlocutori
parlanti inglese e tedesco.
Tornando alla pratica, e agli affari, Redmond non perde l'occasione per spiegare
come questa idea di Skype Translator non sia altro che un esempio del nuovo
approccio One Microsoft: il riconoscimento del parlato è già
stato reimpiegato per lo sviluppo di Cortana, l'assistente vocale di Windows
Phone 8.1, e la tecnologia sviluppata da Microsoft Research ha trovato un valido
supporto per affinarne le capacità nel team Skype. Non era la prima volta che
questi algoritmi venivano mostrati al pubblico, il loro debutto ufficiale è avvenuto nel 2012, ma l'integrazione in un
prodotto destinato al pubblico sarebbe il punto di svolta che per Microsoft
significa che il prodotto è davvero pronto.
Skype Translator sarà distribuito come app in beta entro la fine del 2014, per ora in esclusiva su Windows 8 e versioni successive del sistema desktop. In seguito saranno realizzate anche versioni specifiche per tutte le piattaforme su cui Skype è già disponibile, anche se in questo caso non è dato conoscere quali saranno i tempi effettivi di sviluppo.
Skype Translator sarà distribuito come app in beta entro la fine del 2014, per ora in esclusiva su Windows 8 e versioni successive del sistema desktop. In seguito saranno realizzate anche versioni specifiche per tutte le piattaforme su cui Skype è già disponibile, anche se in questo caso non è dato conoscere quali saranno i tempi effettivi di sviluppo.
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