La scoperta grazie ai test nucleari degli anni
’60
7 giu 2013
Grazie al carbonio 14, prodotto dai test nucleari degli anni ’60, è stato
possibile datare le cellule nervose del cervello e scoprire che i neuroni
continuano a formarsi nell’età adulta.
Lo fanno al ritmo di 1400 al giorno, rinnovandosi costantemente nella regione
chiamata ippocampo. La scoperta, pubblicata sulla rivista Cell, si deve a un gruppo coordinato da Jonas Frisen del
Karolinska Institute a Stoccolma.
Si è pensato a lungo che nell’uomo non si formino nuovi neuroni dopo la
nascita. Questa è la prima prova, sottolinea Frisen, che c’è una rigenerazione
di neuroni nel cervello umano durante tutta la vita.
Ciò suggerisce che il processo contribuisca al funzionamento del cervello e
svolga un ruolo importante nelle funzioni cognitive nell’età adulta.
La ricerca
ha infatti mostrato che la rigenerazione dei neuroni avviene nell’ippocampo, una
regione del cervello fondamentale per la memoria e l’apprendimento. Inoltre, è
noto che la nascita di nuovi neuroni nel cervello adulto acuisce la memoria nei
roditori e lo stesso potrebbe accadere negli esser umani.
Ma la scoperta ha anche un’altra implicazione: «si sospettata da tempo - ha
osservato Frisén - che la depressione sia legata alla riduzione della
rigenerazione dei neuroni nell’ippocampo e alla luce della nuova scoperta
potrebbero essere messe a punto terapie più efficaci per la cura di questa
malattia».
A causa di limitazioni tecniche, finora non è stato possibile quantificare la
quantità di nuovi neuroni che nascono nel cervello umano. Per superare questo
ostacolo, Frisen con il suo gruppo ha usato un metodo innovativo per datare la
nascita di nuovi neuroni.
La tecnica si basa sui livelli di carbonio 14
accumulatosi in atmosfera durante i test nucleari condotti fra il 1955 e il
1963. Poiché nel ’63 i test nucleari sono stati banditi i livelli atmosferici di
carbonio 14 sono diminuiti a un tasso noto e la tecnica necessita di sapere le
frazioni precise di queste diminuzioni.
Quando mangiamo vegetali o prodotti
animali, assorbiamo il carbonio 14 presente in atmosfera e accumulato nei cibi
ingeriti.
Di conseguenza, nel momento in cui mangiamo, l’esatta concentrazione
atmosferica di questo elemento si imprime nel Dna dei nuovi neuroni.
Confrontando le concentrazioni di carbonio 14 trovate nel Dna con le frazioni
atmosferiche note di C14, dal ’63 in poi, i neuroni possono essere datati.
Misurando la concentrazione di carbonio 14 nel Dna di neuroni prelevati
dall’ippocampo di esseri umani defunti, i ricercatori hanno trovato che più di
un terzo di queste cellule vengono regolarmente rinnovate per tutta la
vita.
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