di Sissi Bellomo, 5 giu 2014
Gli analisti tecnici se l'aspettavano da giorni. E alla fine è arrivata. La
"croce della morte" è comparsa sui grafici dell'oro, presagio un'accelerazione –
anche se non sempre immediata – della discesa delle quotazioni. La circostanza,
piuttosto rara, si verifica quando la media mobile dei prezzi degli ultimi 50
giorni scende sotto quella degli ultimi 200 giorni.
L'ultima volta che le due curve si erano incrociate era a febbraio dell'anno
scorso. Due mesi dopo c'è stato il doppio crollo delle quotazioni dell'oro, che
tuttora è impresso nella mente degli operatori come uno dei più drammatici nella
storia recente (e quello che ha interrotto il rally ultradecennale del metallo).
Non tutti gli osservatori si sono lasciati spaventare. «Suona come una cosa
terribile, ma la death cross è un segnale tardivo», ha minimizzato Ari Wald,
responsabile dell'analisi tecnica di Oppenheimer & Co di fronte alle
telecamere di Cnbc.
Altri però hanno aggiunto al quadro dettagli inquietanti. Tra questi Ole
Hansen, commodities strategist di Saxo Bank: «Perché la croce della morte abbia
davvero significato, l'inclinazione delle due medie mobili deve essere in
entrambi i casi orientata al ribasso. Ed è proprio quanto è successo. Da una
prospettiva puramente tecnica questo segnala che dobbiamo aspettarci perdite più
accentuate». Le quotazioni dell'oro sono scese questa settimana fino a 1.240
dollari l'oncia, il minimo da quattro mesi.
Ma sono in seguito rimbalzate
intorno a 1.245 $, grazie anche ai dati deludenti sul mercato dell'occupazione
statunitense, che allontanano lo spettro di un rialzo dei tassi di
interesse.
Nessun commento:
Posta un commento