Wi-Fi gratis: le 5 cose da sapere
Quanti sono, da chi sono gestiti, dove si trovano, come accedervi: la situazione
degli hot spot “open” nel nostro Paese
22 mag 2014
Agli italiani piace il Wi-Fi libero. Non solo, va da sé, perché è a
costo zero. No, c’è qualcosa che val di là della mera gratificazione che deriva
dalla possibilità di sedersi sulla panchina di una piazza e navigare a sbafo su
Internet. C’è la sensazione di vivere in città che - in un modo o nell’altro -
stanno provando a essere più democratiche, aperte al mondo, in una parola
moderne.
Se ne sono resi conto in maniera lampante gli abitanti di Milano,
forse la città italiana che negli ultimi anni ha vissuto la più grande
trasformazione verso il modello delle cosiddette smart-city. Dal 2012 ad
oggi, grazie anche agli investimenti stanziati per Expo 2015, il
capoluogo lombardo è stato letteralmente tappezzato di hot-spot, tanto da
diventare la prima città italiana e una delle principali D'Europa per numero di
connessioni pubbliche gratuite. I numeri parlano chiaro: con le sue 370 aree
collegate e i suoi 200 mila utenti iscritti (circa 400 nuovi iscritti
al giorno), quello meneghino è il primo centro italiano e il secondo a livello
europeo (dopo Barcellona) per numero di accessi pubblici gratuiti.
Ma qual è la situazione nel resto del paese? Cosa stanno facendo Comuni,
Amministrazioni Pubbliche ed esercizi pubblici per offrire ai cittadini un
accesso Internet gratuito di livello soddisfacente? Proviamo a capirne di
più.
1. MILANO, ROMA E FIRENZE GUIDANO LA CLASSIFICA DELLE CITTÀ “OPEN”
Con le sue 370 aree (300 postazioni all’aperto fra piazze, parchi, giardini
e stazioni, e 70 indoor disponibili nelle sedi comunali) Milano guida
dunque la speciale classifica delle città italiane con il maggior livello di
copertura open Wi-Fi. Seguono Roma (176 aree, fra indoor e outdoor),
Firenze, Verona (120) e Genova (90). A livello europeo
primeggia Barcellona, con le sue 450 aree, davanti a Parigi (312);
piuttosto distante Berlino (75).
Se si considera la totalità delle
postazioni Wi-Fi (che comprende non solo le aree pubbliche gratuite ma anche i
collegamenti offerti da ristoranti, alberghi, bar, scuole, università ed
esercizi di varia natura) il numero degli hotspot in Italia è di oltre
10.000 (dati CheFuturo 2014), di cui un quinto nella sola
Lombardia.
2. LE RETI FEDERATE
Fra i progetti Open Wi-Fi di tipo pubblico, sta
riscuotendo un certo successo il modello delle cosiddette reti federate,
veri e propri network allargati capaci di aggregare sotto un unico cappello più
reti gratuite provenienti da singoli Comuni o Pubbliche Amministrazioni. Il
vantaggio di una rete federata sta nella possibilità di concedere agli utenti la
possibilità di navigare Wi-Fi all’interno di più città appartenenti allo stesso
network senza bisogno di inserire nuove credenziali di accesso. In Italia la
rete federata più importante è quella di Free Italia WI-Fi
, un’iniziativa promossa dalla Provincia di Roma, Regione Autonoma della
Sardegna e Comune di Venezia che ha già radunato al suo interno oltre 70 reti
interconnesse (fra cui quella di Roma, Firenze, Brescia, Genova e Torino), ma
esistono altre realtà locali (è il caso per esempio della Regione Emilia
Romagna) che operano con lo stesso concetto.
3. COME SI ACCEDE A UN HOT-SPOT GRATUITO
Il Decreto del
Fare, istituito lo scorso agosto, ha di fatto abrogato l’obbligo (introdotto
con il decreto Pisanu) di identificare gli utenti che accedono a Internet
tramite hot-spot Wi-Fi comunali piuttosto che da ristoranti, pub e locali. Ciò
non significa che gli utenti tricolori possano oggi collegarsi liberamente a
qualsiasi rete pubblica. Per com’è stata concepita, infatti, la legge lascia ai
Comuni e ai gestori degli accessi Internet gratuiti la facoltà di richiedere
o meno l’autenticazione alla rete, così da potersi esimere dalla
responsabilità di eventuali attività illecite (truffe, scambio di materiale pedo
pornografico, eccetera). Ecco perché in molte città italiane l’inserimento delle
credenziali è ancora richiesto. La prassi più diffusa è quella basata sulla
registrazione via Sms: si cerca una rete open con un dispositivo dotato
di ricevitore Wi-Fi, ci si collega e si apre il browser Internet; alla comparsa
della pagina di benvenuto l'utente deve quindi inserire il suo numero di
cellulare e attendere la ricezione di una password. Un'alternativa più semplice
(soprattutto per gli utenti stranieri) ma non gradita da tutti è quella di
fornire le credenziali della propria carta di credito.
4. IL WI-FI GRATUITO IN LOCALI ED ESERCIZI
Oltre alla copertura
”istituzionale” offerta da Comuni e Pubbliche Amministrazioni, è possibile
trovare hotspot gratuiti anche negli esercizi commerciali. Non c’è solo
McDonald’s con gli oltre 300 punti della sua catena italiana: gli accessi
Wi-Fi da bar, ristoranti, pizzerie, pub, alberghi, agriturismi e altre strutture
turistiche (stabilimenti balneari, impianti sciistici, campeggi, residence,
enoteche, bed and breakfast, agenzie di viaggi, uffici turistici) costituiscono
circa il 50% di tutti gli hot-spot italiani. Per la gestione del servizio, gli
esercizi più strutturati si affidano di norma ai cosiddetti Wisp
(Wireless Internet Service Provider), aziende specializzate nella fornitura
dell'infrastruttura Wi-Fi come Futur3, Guglielmo, Vallicom, Wi-Fi Sms, Wi-Fi
Gest, Trampoline, Microbusiness, Econetica, QuiNavigo, Bitage,
5. COME TROVARE UN HOTSPOT GRATUITO
Per sapere dove sono dislocati
gli accessi gratuiti nelle varie città è sufficiente utilizzare uno dei tanti
motori di ricerca per la localizzazione degli hotspot (Hotspots Wi-Fi Italia , Wifi.gratis , Wefi , Hotspothaven ) o
un'applicazione dedicata per smartphone e device mobili (CheWifi, Wired WiFi,
WiFi Italia Lite, Jiwire). Basta digitare le coordinate geografiche per
avere un elenco aggiornato dei luoghi in zona (alberghi, ristoranti, aeroporti,
librerie, bar, negozi e luoghi aperti al pubblico) ove è attivo un collegamento
a Internet Wi-Fi. L’alternativa istituzionale è quella di entrare nel sito del
proprio Comune o della propria Provincia e ricercare la specifica sezione
relativa alle aree servite. A questo indirizzo , per esempio, l’Open WiFi di Milano, qui
invece la cartina degli hotspot della Provincia di
Roma .
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