Test di Turing superato: bufala o manipolazione?
di Valerio
Porcu, 11 giu 2014
"Siamo orgogliosi di affermare che il test di Alan Turing è stato superato per la
prima volta sabato scorso", si legge sul comunicato stampa
pubblicato dall'Università di Reading tre giorni fa. Ne hanno dato notizia
praticamente tutti i mass media, anche Tom's Hardware; torniamo oggi
sull'argomento perché alcuni aspetti meritano un chiarimento.
"Nel caso di Eugene il successo è solo
parziale", abbiamo scritto il nove giugno scorso, per poi aggiungere che
"Futuristi, transumanisti e semplici aficionados della fantascienza non
dovrebbero stappare lo champagne […] perché questo successo non ci dice né che sia stata raggiunta la
Singolarità né che ci siamo vicini".
I dubbi nascono dal fatto che il test di Turing, nella sua definizione del 1950, dovrebbe dirci se un computer è capace di pensare e comportarsi come un
essere umano - tanto da essere indistinguibile da una persone vera.
Kevin Warwick ha affermato che sia andata
proprio così, ma Eugene Goostman è in
realtà un chatbot - magari uno molto sofisticato - non molto diverso da
Cleverbot. A mettere i punti sulle i ci ha pensato ancora
una volta Paolo Attivissimo, che sul suo blog ha spiegato
con dovizia di particolari perché in realtà Eugene non ha superato il test di
Turing.
Warwik ha sostanzialmente manipolato il test
a proprio vantaggio; una mossa che è relativamente lecita perché il test stesso
non è codificato in modo rigido. Le modifiche di Warvik sono tuttavia eccessive
e snaturano le fondamenta stesse della
prova.
Il lettore più smaliziato avrà senz'altro
compreso da solo, dal primo momento, la realtà dei fatti; ma è vero che la
stampa mondiale - noi compresi - avrebbe potuto spiegare le cose con più precisione.
Avremmo potuto fare di meglio dal primo momento, ma ci siamo evidentemente
lasciati trasportare dagli eventi - complice anche la pressione per pubblicare
il più presto possibile. Speriamo di aver compensato almeno un po' con questo
chiarimento.
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