di Mattia Losi, 25 giu 2014
Chiariamo subito un paio di cose: l'arbitro Rodriguez non ha arbitrato bene,
anzi ha commesso alcuni errori gravi. Mario Balotelli non ha giocato come tutti
speravamo potesse giocare e non è riuscito a trascinare la Nazionale oltre il
traguardo degli ottavi di finale.
Ma se pensiamo di essere usciti da questo
Mondiale per colpa dell'arbitro e di Balotelli stiamo commettendo un errore
clamoroso. Stiamo guardando il dito che indica la Luna, senza vedere la Luna che
viene indicata.
Iniziamo da Balotelli, osannato dopo la partita contro l'Inghilterra e
precipitato all'inferno dopo quella con la Costa Rica.
È vero, ha giocato male e
in tutto il mondiale ha tirato verso la porta solo quattro volte: due con gli
inglesi (un gol e un salvataggio sulla linea) e due con la costa Rica
(pallonetto sbagliato e tiro dalla distanza parato dal portiere).
Un bilancio
scarso, ma la domanda è: quante volte è stato servito in modo decente per
tentare la via del gol?
Risposta: due.
Perché nel caso del pallonetto contro
l'Inghilterra e del tiro da fuori con la Costa Rica l'occasione se l'è creata da
solo.
E un attaccante, se non lo servi, resta isolato dal gioco come in effetti
è accaduto anche a Ciro Immobile, pure lui costretto dai compagni a navigare nel
nulla della metà campo avversaria.
È facile dare tutte le colpe a Balotelli, ma forse il primo errore è stato
quello di credere che potesse reggere da solo il peso dell'attacco italiano: non
è mai stato una prima punta e ha sempre giocato partendo da dietro. Scommettere
su un Balotelli centravanti unico è stato un azzardo, non certo colpa sua. La
verità è che tutti vorremmo che Balotelli fosse Pelè, invece è Balotelli: un
giocatore capace di improvvisazioni straordinarie e di partite inguardabili. E
forse, se la smettessimo di caricargli sulle spalle il peso di tutti i mali del
mondo, riuscirebbe a fare un po' meglio.
Balotelli è diventato il capro espiatorio, scaricato dai compagni subito dopo
la partita: che Buffon e De Rossi si riferissero a lui parlando di giovani che
fanno le figurine invece di agire sul campo era chiaro anche ai sassi. Le colpe
di Balotelli sono imperdonabili?
Al di là della scarsa eleganza nel far volare
gli stracci in pubblico, cosa mai vista nella storia della Nazionale e raramente
in quella dello sport, c'è qualcosa da aggiungere.
Le prediche vengono da due
giocatori che nel loro passato hanno episodi non proprio edificanti: Buffon con
la vicenda dei simboli nazisti sulla maglia (ma lui era autorizzato a ignorarne
il significato) e con fiumi di denaro buttati in scommesse (ma lui è libero di
fare quello che vuole con i suoi soldi).
De Rossi con una gomitata che gli è
costata quattro turni di squalifica al Mondiale del 2006, condita da altri gesti
analoghi in carriera (ma lui ha diritto all'oblio).
Perchè a qualcuno si perdona
sempre e a Balotelli mai?
Tirare freccette ai ragazzini delle giovanili del City
e prendere multe a raffica con la macchina è forse peggio di quello che hanno
fatto i suoi compagni?
La seconda finta colpa è quella dell'arbitro: l'espulsione di Marchisio è
stata eccessiva, ma che fosse almeno fallo da ammonizione non ci sono dubbi. Per
di più l'episodio è accaduto proprio sotto gli occhi di Rodriguez che, come
spesso accade all'estero, ha applicato con estrema durezza il regolamento
(avendo visto l'accaduto, era a mezzo metro). Marco Tardelli, sul cui
attaccamento alla Nazionale non possiamo avere dubbi, è stato prontamente
zittito quando ha tentato di far capire che tutto sommato, a ben guardare, il
rosso non era poi una bestemmia.
Lo stesso arbitro non ha poi visto il morso di
Suarez a Chiellini: che l'attaccante uruguagio sia un giocatore viscido e
recidivo non ci sono dubbi, che l'arbitro e gli assistenti possano non aver
visto dato che la palla era altrove è purtroppo nella logica delle cose.
La
prova televisiva farà giustizia.
Ma se l'arbitro avesse davvero voluto colpire la nostra Nazionale avrebbe
fischiato un rigore a favore dell'Uruguay per il fallo di Bonucci su Cavani, che
invece non ha visto. Possiamo incolparlo di essere scarso, non certo di essere
ladro. Una tentazione ricorrente dato che tendiamo a giustificare con le colpe
degli arbitri le nostre pessime prestazioni ai Mondiali: l'inglese Ashton nel
1962 in Cile, l'ecquadoriano Moreno nel 2002, adesso il messicano
Rodriguez: Ma
capita sempre a noi?
Rodriguez e Balotelli hanno le loro colpe, ma non è colpa loro se abbiamo
battuto solo l'Inghilterra, che poi si è dimostrata insieme a noi la più scarsa
del girone. Non è colpa loro se gli Azzurri non correvano, ma camminavano. Non è
colpa loro se in tre partite agli attaccanti sono arrivati meno di dieci palloni
giocabili, se abbiamo perso con la Costa Rica, se la nostra difesa ballava la
danza dell'incertezza, se contro l'Uruguay l'unico pallone scagliato verso la
porta è stato un calcio di punizione di Pirlo, se abbiamo preso gol su calcio
d'angolo quindi in una situazione dove l'inferiorità numerica non conta nulla,
se nell'azione del gol Bonucci non sta difendendo su nessuno e lascia Godin
libero di saltare.
Non è colpa di Rodriguez e Balotelli seil calcio italiano più di quello che
abbiamo messo in campo non riesce a esprimere e se nelle quattro semifinaliste
di Champions c'erano giocatori di almeno una ventina di Paesi, ma nemmeno un
italiano. Non è colpa loro se da anni non c'è un azzurro in corsa per il Pallone
d'Oro e ci aggrappiamo disperatamente a Pirlo per dire che abbiamo un
fuoriclasse.
Due anni fa Italia e Spagna si giocavano la finale dell'Europeo, l'anno
scorso gli Azzurri erano terzi alla Confederations, battendo proprio l'Uruguay.
Questa volta è andata male: nel 1966 fallì il Brasile di Pelè, può capitare
anche a un'Italia che di Pelè non ha nemmeno l'ombra. Ma per favore non diciamo
che è colpa di Balotelli e dell'arbitro.
Nessun commento:
Posta un commento