mercoledì 11 giugno 2014

Bocciato il divieto italiano alla "fecondazione assistita" perché crea disparità economica (ma ciò non vale solo per l'eterologa)



Depositate le motivazioni della sentenza del 9 aprile.
Tra coppie che hanno i mezzi per farla all’estero e chi non può

10 giu 2014

Molte coppie sterili non potendo fare l’eterologa in Italia, si sono rivolte a centri esteri e questo produce «un ingiustificato, diverso trattamento delle coppie affette dalla più grave patologia, in base alla capacità economica». Così la Corte Costituzionale nelle motivazioni della sentenza che ha bocciato il divieto di eterologa. Le motivazioni, attesissime dalla coppie sterili che per avere un figlio vorrebbero ricorrere ai gameti di un donatore sono state depositate martedì e hanno chiarito perché il 9 aprile la Consulta ha dichiarato incostituzionale il divieto di effettuare questo tipo di fecondazione previsto dalla legge 40, facendolo cadere. Le disposizioni della Corte, dopo il deposito e la pubblicazione delle motivazioni, sono dunque esecutive.

La sentenza
Il divieto assoluto di praticare la fecondazione eterologa rappresentava «una lesione della libertà fondamentale della coppia destinataria della legge 40 di formare una famiglia con dei figli, senza che la sua assolutezza sia giustificata dalle esigenze di tutela del nato». Lo scrive la Corte Costituzionale. La scelta delle coppie assolutamente sterili «di diventare genitori e di formare una famiglia che abbia anche dei figli - si legge ancora nella sentenza - costituisce espressione della fondamentale e generale libertà di autodeterminarsi», riconducibile ai principi dettati dalla Costituzione. «Le limitazioni di tale libertà, ed in particolare un divieto assoluto imposto al suo esercizio, devono essere ragionevolmente e congruamente giustificate dall’impossibilità di tutelare interessi di pari rango», rileva la Consulta e dunque, «la determinazione di avere o meno un figlio, anche per la coppia assolutamente sterile o infertile, concernendo la sfera più intima ed intangibile della persona umana, non può che essere incoercibile, qualora non vulneri altri valori costituzionali».



Le norme ci sono
Con la caduta del divieto di fecondazione eterologa non si è creato alcun vuoto normativo, ha infatti precisato la Consulta. Esistono già tutte le norme applicabili per praticare questa tecnica in Italia, perché tutte le regole previste per la fecondazione omologa sono applicabili anche alla fecondazione di tipo eterologo. È questa una delle motivazioni che hanno portato la Corte costituzionale a emettere la sentenza . «Già da domani sarà possibile ricorrervi», spiega Filomena Gallo, segretario dell’associazione Luca Coscioni.

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