mercoledì 11 giugno 2014

L'agroalimentare nazionale non è più italiano... ma un giorno (forse non lontano) potrebbe non esistere più!


Danone chiude 3 impianti in Europa, 100 esuberi in Italia


11 giu 2014

Danone, colpita dagli effetti della crisi, chiude tre impianti in Europa, uno dei quali è quello italiano di Casale Cremasco. 
La notizia è stata comunicata prima alle rsu dello stabilemento e poi in una nota ufficiale, precisando che per l'impianto italiano, in particolare, è prevista la soppressione di 100 posti di lavoro. (85 a Casale, 15 a Milano); in totale il gruppo impiega 320 persone nel nostro Paese con un fatturato di oltre 300 milioni di euro.

Gli altri due stabilimenti che verranno chiusi, precisa la nota, sono quello di Hagenow in Germania e quello di Budapest in Ungheria.  
Il piano di chiusure prevede 100 esuberi in Italia, 70 in Germania e 155 in Ungheria. Ma Danone fa sapere che "lavorando a stretto contatto con i rappresentanti sindacali, intende prendere le misure necessarie ad identificare soluzioni lavorative per ciascuno dei dipendenti coinvolti". Il progetto, precisa ancora la nota, sarà pienamente implementato entro la metà del 2015.

La notizia è stata anticipata da un giornale locale ed è rimbalzata su internet ed è cresciuta l'indignazione. I lavoratori - completamente all'oscuro della vicenda - non hanno voluto rilasciare dichiarazioni, in attesa di raccogliere notizie fresche dai rappresentanti sindacali che hanno già incontrato i vertici aziendali.

"La notizia è stata effettivamente comunicata questa mattina alle rsu - ci ha confermato Massimiliano Albanese, segretario generale della Fai Cisl Milano e metropoli -  contestualmente al Cae di gruppo. Ed è stato un fulmine a ciel sereno. Dopo un primo incontro ne chiederemo altri nella sede degli industriali di Milano per verificare quale strategia il colosso francese voglia seguire. Dobbiamo fare alcune verifiche sui tempi di adozione di questo impianto di riorganizzazione, che in altri stabilimenti europei è già stato fatto. Naturalmente  il nostro obiettivo è quello di mantenere inalterati i livelli di occupazione e su questo lavoreremo con l'azienda, con la quale ci sono comunque delle buone relazioni sindacali, che ora dovranno però essere rispettate, anche in un momento di difficoltà delle vendite".

"Dal 2010 - spiega il colosso alimentare - un perdurante calo dell'economia europea e della spesa per consumi ha portato ad una significativa contrazione dei ricavi nella regione. Anche se il volume delle vendite in Europa mostra ora segnali di graduale miglioramento, la divisione latticini del gruppo ha registrato una complessivo frenata, con casi locali di eccesso di capacità produttiva". Il gruppo sottolinea quindi che la programmata chiusura dei tre impianti in questione, con un graduale spostamento della produzione in Belgio, Polonia, Germania e Francia dovrebbe consentire alla divisione latticini di migliorare la propria capacità produttiva e i livelli di competitività in Europa.

Il marchio Danone nasce nel 1919 e deriva dal diminutivo del nome di Daniel Carasso: aveva quattordici anni quando il padre Isaac aprì a Barcellona (Spagna), dove si era trasferito nel 1916 proveniente dalla natìa Salonicco, un piccolo stabilimento per la produzione di yogurt. Il prodotto era venduto attraverso le farmacie ed aveva successo grazie alle sue presunte virtù salutistiche. 

Al 1929 risale l'entrata del marchio Danone nel mercato francese. Di origine ebrea, nel 1942 Carasso emigrò negli Usa ed assieme a due soci spagnoli, Joe e Juan Metzger, acquisì una piccola fabbrica di yogurt a New York ed applicò ai suoi prodotti il marchio di famiglia, riadattato a Dannon. Carasso rientrò in Europa nel 1948 lasciando ai Metzger la gestione della Dannon Milk Products Inc, che nel 1959 fu acquisita dalla Beatrice Foods. La branca europea della Danone nel 1963 si fuse con l'azienda lattiero-casearia Gervais, dando origine al gruppo Gervais Danone, la più grande azienda alimentare francese.

"Ho capito che sarebbe stato meglio riempire le bottiglie piuttosto che fabbricarle (Antoine Riboud)" La Souchon Neuvesel era un'azienda specializzata nella produzione di bottiglie, bicchieri e flaconi di vetro. Nel 1958 la sua gestione è stata rilevata da Antoine Riboud, erede della famiglia del fondatore; nel 1966 si fuse con la Glaces de Boussois per dare vita al gruppo BSN, attivo nella produzione del vetro soffiato e di quello piano da costruzione. La prima diversificazione della Bsn nel settore risale al 1970, quando acquisì due aziende di bevande alle quali precedentemente forniva le bottiglie, la Evian e la Kronenbourg.

Nel 1973 Bsn si è fusa con la Gervais Danone e negli anni successivi acquisì numerose altre aziende alimentari, prevalentemente nel settore della birra ed in quello dell'acqua minerale, dismettendo la maggior parte degli stabilimenti di produzione del vetro, che diventò un'attività secondaria per l'azienda. Alle origini di questo cambiamento di rotta stavano la crisi energetica, che aveva depresso la redditività del settore vetrario, ed il fallimento della scalata al colosso Saint-Gobain, lanciata da Riboud nel 1968. Nel 1981 Bsn acquisì la Dannon Co.,rilevando così il marchio anche negli Stati Uniti d'America, dove era leader di mercato incontrastato nel settore degli yogurt.

Negli anni '80 Bsn si è espansa soprattutto in Europa occidentale, acquisendo aziende nei settori lattiero-caseario e delle bevande, ma anche in segmenti nuovi come quello dei biscotti, dello champagne, della pasta, delle salse. Il decennio successivo fu dedicato all'insediamento nei paesi dell'Europa orientale ed in Asia: tra il 1989 ed il 1997 BSN raddoppiò il suo giro d'affari, dove ormai la produzione di contenitori in vetro rappresentava meno del 10%. 

Dal 1994 Bsn ha assunto ufficialmente il nome di Danone e nel 1996 Antoine Riboud, ormai ottantenne, lasciò la guida del gruppo al figlio Franck, nonostante la famiglia Riboud possedesse poco più dell'1% delle azioni. Franck Riboud riorganizzò il gruppo creato dal padre vendendo molte delle attività acquisite e focalizzandolo su tre aree ben definite: lattiero-caseari freschi (yogurt); bevande (acque minerali e bevande); biscotti e cereali.

Negli ultimi anni Danone si è ulteriormente concentrata su prodotti a forte valenza salutistica, i cosiddetti alimenti funzionali come:gli yogurt Actimel, Activia, Danacol, Danette, Danito, Vitasnella e Danaos Danone.

Nessun commento:

Posta un commento