domenica 1 giugno 2014

Il progetto "Roma Sicura"...



19 mag 2014

Un mese dopo l’appello del sindaco Ignazio Marino al Viminale per rendere Roma più sicura, è stato messo a punto il Piano per Roma Capitale sicura, presentato dal ministro dell’Interno Angelino Alfano assieme al primo cittadino. Ecco le linee di intervento che saranno articolate dal prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro, che recepirà le direttive dal ministro, le circolari dal direttore del Dipartimento di Pubblica Sicurezza, e istituirà comitati per l’ordine pubblico e la sicurezza per tradurre sul piano operativo il Piano.


Denunce coi cellulari

I cittadini potranno segnalare i pusher, specie davanti alle scuole o nei luoghi della movida, chiamando o mandando messaggi al 338-6640311, il numero delle Squadre mai Spaccio. Gli interventi saranno gestiti da polizia, carabinieri e fiamme gialle, che opereranno rispettivamente su tre macro-aree in cui sarà suddivisa la metropoli. 
Un altro numero, il 334-6903374, servirà a raccogliere segnalazioni contro la prostituzione, anche minorile.



Commercio abusivo

Pugno duro contro gli ambulanti irregolari in centro e periferia, non solo con i sequestri della merce, ma con l’istituzione di una banca dati nazionale sui centri di stoccaggio e produzione degli articoli, spesso nocivi per la salute, per risalire la filiera dell’abusivismo ed eliminare il fenomeno alla radice.



Tifo e cortei

Il ministro Alfano ha ribadito la necessità di inasprire i Daspo per i tifosi violenti, fino all'interdizione a vita dalle manifestazioni sportive. L’Olimpico avrà un anello di sicurezza più ampio e i controlli agli ingressi saranno più severi frammentando ancora di più gli accessi ai tornelli. Ci saranno telecamere di videosorveglianza lungo i percorsi stradali verso lo stadio e sarà dato più potere alle società sportive contro il tifo violento. 
Tolleranza zero anche per chi darà vita a violenze nei cortei: gli agenti avranno telecamere sui caschi in via sperimentale per documentare cosa accade durante gli scontri. Previsti controlli più serrati prima dei cortei per rinvenire e sequestrare eventuali armi improprie.


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